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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2012 alle ore 10:19.

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Eurozona in stallo. Lo confermano i dati sulla crescita zero nel primo trimestre, un numero comunque migliore delle aspettative degli economisti che si attendevano una contrazione pari a -0,2%.

La performance migliore della attese è stata favorita dal sorprendente andamento dell'economia tedesca cresciuta dello 0,5%, un numero migliore anche delle più rosee aspettative. Ci si chiede come la maggiore economia dell'area euro possa continuare a crescere, quando il resto dell'unione monetaria, salvo rarissime eccezioni (Estonia +0,5%, Slovacchia +0,8% e Finlandia +1,1%), viaggia con un Pil a ridosso di zero. Berlino balla da sola.

Finora la "vulgata" prevalente, che descrive una Germania troppo dipendente dagli scambi nell'Eurozona (40% del proprio export) e dunque condannata alla retromarcia per la caduta della domanda dei partner europei, non viene ancora confermata dai fatti.

Guardando ai dati della bilancia commerciale tedesca, si nota che a gennaio e febbraio c'è stata una leggera riduzione delle esportazioni verso i due grandi malati dell'Eurozona (Italia e Spagna) ma quelle verso gli Usa sono aumentate del 26%, quelle verso la Russia del 23% e verso la Cina del 9%.

Francia ferma
Nel primo trimestre si è fermata la Francia, il Pil è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, penalizzato dalla performance deludente degli investimenti e delle esportazioni, quest'ultima voce resta una valida "proxy" per misurare la competitività di un paese.

In Italia Pil in calo dello 0,8%
Nel primo trimestre 2012 si conferma la recessione per l'economia italiana: il prodotto interno lordo italiano è diminuito dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e dell'1,3% rispetto al primo trimestre del 2011. Lo comunica l'Istat.

Per la terza volta un trimestre in calo
Con il dato di oggi, l'Italia registra il terzo trimestre consecutivo in cui il dato congiunturale del Pil è negativo. Nel terzo trimestre 2011 era -0,2%, nel quarto trimestre -0,7%, mentre nel primo trimestre e -0,8 per cento.

Il dato peggiore dal 2009
Il dato congiunturale del Pil nel primo trimestre 2012 (-0,8%) è il peggiore dal primo trimestre del 2009, quando il calo sul trimestre precedente era stato del 3,5 per cento.

Le stime per il 2012
La crescita - o per meglio dire, decrescita - acquisita per il 2012 è pari a -1,3%. Il risultato congiunturale del Pil nel primo trimestre (-0,8%) «è la sintesi di un aumento del valore aggiunto dell'agricoltura e di una diminuzione del valore aggiunto dell'industria e dei servizi».

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