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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2012 alle ore 19:44.

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Fitch ha tagliato il rating della Grecia a CCC, un gradino sopra il livello D che indica default, dal precedente B-. «Il downgrade riflette il rischio, esacerbato, che la Grecia possa non essere più in grado di sostenere la sua presenza nell'Unione economica e monetaria».

Secondo Fitch «i forti risultati riportati dai partiti 'anti-austerity' alle elezioni del 6 maggio e la conseguente impossibilità di formare un governo evidenziano la mancanza di consenso pubblico, e politico, per il programma di sostegno Ue-Fmi da 193 miliardi di dollari». Se dalle nuove elezioni del 17 giugno «dovesse scaturire un governo non in grado di continuare le riforme richieste dal programma Ue-Fmi - prosegue l'agenzia di rating - un'uscita della Grecia dall'euro sarebbe probabile». A ricaduta, secondo Fitch ci sarebbero ampie insolvenze del settore privato e delle obbligazioni denominate in euro, nonostante i costi di finanziamento del debito contenuti grazie alla ristrutturazione dello scorso marzo.

Le conseguenze sull'Eurozona
Un'uscita della Grecia dall'Eurozona, insomma, «romperebbe i principi fondamentali che sostengono le valutazioni sovrane e altri rating della zona euro», dice ancora Fitch Ratings nel comunicato che spiega la decisione di tagliare il rating greco da B- a tripla C, sottolineando che «di conseguenza, tutti i rating sovrani dell'Eurozona sarebbero messi in rating-watch negativo» se un'uscita di Atene dalla zona euro apparisse «probabile nel breve termine» dopo le elezioni.

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