Warren Buffett, l'oracolo di Omaha, compra i 63 giornali (con siti e asset digitali) di Media General

Chi lavora nei media e sente di ballare sul Titanic avrà l'impressione che la nave non sta per nulla affondando perché in America a salvare baracca e truppe è il miliardario che è stato solo scalfito dalla crisi, il liberal che promuove la tassa sui ricchi, l'uomo che non sbaglia una previsione ed è per questo soprannominato l'oracolo di Omaha. Warren Buffett scommette ancora una volta sull'editoria. Il guru della finanza ha acquistato 63 quotidiani del gruppo Media General per 142 milioni di dollari. Berkshire Hathway, la holding che fa capo a Buffett offrirà anche un prestito di 400 milioni di dollari e una linea di credito da 45 milioni di dollari. Per Buffett si tratta della seconda acquisizione nel settore dell'editoria in sei mesi, dopo che lo scorso novembre ha rilevato The Omaha World-Herald Company.

Mentre tutto scommettono sulle community digitali, Buffett ha spiegato così la sua scelta: «In paesi e città in cui c'è un forte senso della comunità non c'è un'istituzione più importante del giornale locale» dice Buffett. «I lettori dei quotidiani che abbiamo acquistato sono esattamente di questo tipo e noi con la Berkshire Hathaway siamo felici di avergli fornito una stabile dimora».

Berkshire è proprietaria di Buffalo News ed è stato il maggiore azionista di Washington Post Co. A novembre, ha acquisito l'Omaha World-Herald Co., editore del giornale della città del Nebraska in cui Buffett è nato e dove tuttora risiede in una casa spartana; ha anche soccorso la Lee Enterprises in bancarotta. Media General cercava un compratore da febbraio. Il contenitore multimediale di tv, broadcast television, media web e cartaceo è diventato un business soprattutto digitale grazie alla grescita dei ricavi che provengono dai siti web dei giornali locali. Del pacchetto acquistato dalla Berkshire 63 quotidiani e settimanali in Virginia, Nord Carolina, Sud Carolina e Alabama, tranne il gruppo Tampa. Berkshire ha anche l'opzione di nominare il capo del board Media General.

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