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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2012 alle ore 06:40.

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ROMA
«Ho dato soldi a Francesco Rutelli, ho finanziato anche Enzo Bianco e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Non ho mai agito di mia iniziativa, ero il bancomat del partito. Ho agito per tutelare Rutelli». Il giorno dopo l'audizione davanti alla Giunta delle Immunità del Senato, le accuse mosse dall'ex tesoriere della Margherita, il senatore Luigi Lusi, innescano la polemica politica, con possibili ricadute anche giudiziarie. Se infatti i diretti interessati reagiscono sdegnati preannunciando querela, i pm di Roma che indagano Lusi per associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita di oltre 23 milioni della Margherita vogliono vederci chiaro.
Il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il sostituto Stefano Pesci, d'intesa con il capo della Procura Giuseppe Pignatone, chiederanno alla Giunta delle Immunità di Palazzo Madama il verbale dell'audizione di Lusi. Se quanto trapelato dovesse essere confermato, l'ex tesoriere avrebbe detto cose diverse, e soprattutto nuove, rispetto a quelle riferite negli interrogatori davanti ai pm. Ai quali Lusi non ha mai parlato di soldi in contanti e finanziamenti consegnati a Rutelli, né del mensile di 3mila euro, poi passato a 5.500 euro, destinato al presidente dell'Assemblea federale della Margherita, Enzo Bianco. Al quale, a detta del senatore, sarebbero andati indirettamente anche altri 150mila euro, consegnati tra il 2009 e il 2011 a una società di Catania legata al marito della segretaria di Bianco. Fatti su cui, se necessario, i pm sono pronti ad avviare ulteriori accertamenti, anche interrogando di nuovo Lusi. Nei confronti del quale, si ribadisce a Piazzale Clodio, ci sono prove inconfutabili, al di là delle professioni di innocenza e del tentativo di alzare cortine fumogene, accusando di intenti persecutori i magistrati.
Il primo a reagire è stato su twitter il sindaco di Firenze che, a detta di Lusi, avrebbe ricevuto 70mila euro a fronte di una richiesta di 120mila euro. «Rutelli mi chiese di non dargli la terza tranche ed ebbe solo 70mila euro» ha detto l'ex tesoriere Dl. «Faremo tutte le azioni, di natura civile e penale, verso chi dice cose non corrette. I risarcimenti andranno in beneficenza all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze» ha replicato Renzi che ha anche reso pubblici i nomi dei primi 56 finanziatori (su un totale di 150) delle sue campagne elettorali. E in serata ha ribadito: ««Auspico che Lusi si dimetta», ma se non lo farà «spero che il mio partito voti per l'autorizzazione all'arresto». In una nota il suo portavoce ha ribadito che i 209mila euro usati per le ultime amministrative sono stati racconti con sottoscrizioni e un mutuo dell'Associazione Festina Lente: «Non abbiamo ricevuto mai contributi né dal Pd, né dalla Margherita, né dai Ds o altri partiti». Da parte sua Rutelli accusa Lusi di essere «un ladro senza vergogna, mentitore e inquinatore pericolosissimo, paragonabile al ben noto calunniatore Igor Marini», annunciando una nuova querela. Il presidente della Margherita avrebbe voluto recarsi ieri stesso in Procura, ma i pm hanno ritenuto che fosse meglio attendere la lettura del verbale originale di Lusi. «Tutto è stato fatto alla luce del sole, come è nella mia storia e nella mia tradizione politica. Lusi vuole distrarre l'attenzione dalle malversazioni o, peggio, intimidire» ha replicato Bianco.
Di certo quella di mercoledì non è stata l'ultima audizione di Lusi davanti alla Giunta delle Immunità. Il senatore sarà ascoltato di nuovo il 23 maggio. Dopodiché si procederà a votare la richiesta di arresto. «Penso che si voterà la prossima settimana o al più tardi quella successiva» ha detto ieri il presidente della Giunta, Marco Follini. Intanto in ambienti del centrosinistra inizia a circolare il sospetto che tra Lusi e Pdl si sia stretto un patto che vedrebbe l'ex tesoriere "vuotare il sacco" ai danni dei suoi ex alleati in cambio di un voto contrario del centrodestra all'arresto.
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LA VICENDA
Sotto inchiesta
Il senatore Luigi Lusi (in foto), ex tesoriere della Margherita, è accusato di avere sottratto al partito oltre 23 milioni. Al di là delle accuse di appropriazione indebita e associazione per delinquere, i pm romani, che hanno chiesto l'arresto di Lusi, cercano riscontri alle ipotesi di riciclaggio, violazione delle norme fiscali ed intestazione fittizia di beni
L'ipotesi arresto
Entro due settimane la giunta per le autorizzazioni del Senato si esprimerà sulla richiesta di arresto di Lusi. Il senatore è stato ascoltato in giunta due giorni fa

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