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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2012 alle ore 20:35.

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Giornata di tensione oggi a Termini Imerese (Pa), dove un corteo di circa 300 operai dell'ex stabilimento Fiat, al termine di un'assemblea, ha raggiunto questa mattina l'ingresso dell'autostrada A 19 Palermo-Catania, bloccando per alcune ore la circolazione stradale. I lavoratori hanno distribuito agli automobilisti dei volantini contenenti i motivi della protesta, legati alle incertezze sul futuro dell'impianto.

Passera: a giugno nuovo tavolo per trovare soluzioni
Ieri sera a Roma l'incontro al ministero dello Sviluppo economico per analizzare la vertenza dell'ex stabilimento del palermitano "abbandonato" dalla Fiat lo scorso dicembre si è concluso con un ultimatum di 15 giorni del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera all'imprenditore Massimo Di Risio perché rispetti gli accordi per la rindustrializzazione del sito termitano. Su Termini Imerese, ha spiegato oggi il ministro, nel giorno in cui la Fiat lascia a casa per la prima volta tutti i 5.400 impiegati di Mirafiori per una settimana di cassaintegrazione, «abbiamo dato 15 giorni a Dr Motor per confermare la capacità e disponibilità a rispettare gli impregni presi. Il giorno dopo é stato nuovamente convocato il tavolo ma siamo pronti a farlo anche prima se dovessero arrivare delle soluzioni».

La preoccupazione dei sindacati
«Nessuno pensi che la Fiat non abbia responsabilità, alla firma dell'accordo c'erano tutti, l'azienda ed il governo». Così il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, secondo cui «una soluzione al problema dello stabilimento siciliano deve venire dal governo e da Fiat. Il sindacato non accetterà mai che Fiat possa semplicemente chiudere e licenziare». Al tavolo convocato per il 4 giugno, ha concluso, «se non c'è una soluzione la responsabilità di trovarla dovrà essere della Fiat». «Continueremo a manifestare – ha invece spiegato Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm di Palermo - fino a quando non avremo delle risposte certe sul nostro futuro occupazionale. Ieri il ministro Passera ha dato un ultimatum a Di Risio. Noi pensiamo che dovrebbe darlo ad Arcuri che se non dovesse andare in porto l'insediamento della Dr Motor dovrebbe dimettersi».

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