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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2012 alle ore 18:30.

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Ogni scossa di terremoto porta con sè la consapevolezza che l'Italia davanti a tali sciagure ambientali non può vantare un patrimonio di immobili residenziali attrezzati per tali evenienze, come invece può fare un Paese come il Giappone.

«In Italia le zone sismiche più pericolose coprono il 45% del territorio e solo il 14% degli edifici presenti in queste zone è stato costruito con criteri antisismici». È quanto afferma l'ordine dei geologi di Sicilia citando uno studio congiunto tra il Dipartimento di Scienze Geologiche dell'Università di Roma tre, il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, la Presidenza del Consiglio dei ministri e l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

La questione dell'adeguamento sismico degli edifici in Italia risale alla notte dei tempi. E da tempo si parla almeno di un censimento aggiornato a livello nazionale della situazione.

Tanto più che le tecnologie non mancano, dal progetto Sofie, tecnologia d'avanguardia sul fronte dell'edilizia in legno anti-sismica con la quale è stato realizzato un edificio di sei piani testato proprio in laboratorio in Giappone qualche anno fa, alle innovazioni che vengono realizzate nelle nuove costruzioni in Paesi ad alto rischio sismico, quelle stesse tecniche all'avanguardia che hanno evitato proprio in Giappone un crollo degli edifici su larga scala nel terremoto del 2011.

Già nell'antichità le pagode buddhiste resistevano ai terremoti con strutture in grado di oscillare a ogni piano. Oggi le forme e i materiali ipermoderni degli edifici sono flessibili, pronti a muoversi per arginare l'onda d'urto e poi ritornare al proprio posto. Tecnologia utilizzata per esempio nella realizzazione della Taipei 101 a Taiwan, l'edificio più alto del mondo prima dell'inaugurazione del Burj Dubai.

Quali allora le tecniche che danno maggiori garanzie? Ogni metodo va applicato alle necessità del luogo e all'entità del terremoto atteso: dagli edifici in acciaio alle costruzioni progettate con una base isolante per evitare la trasmissione delle onde del terremoto alla parte sovrastante. Laddove tutto viene costruito ex novo il problema spesso si risolve, con costi anche non elevati. Gli edifici vecchi che non resistono al terremoto, invece, spesso sono stati usurati dall'incuria, ne è stata negli anni indebolita la struttura, magari aprendo al piano terra negozi o garage che all'origine non esistevano.

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