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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2012 alle ore 19:30.
L'ultima modifica è del 21 maggio 2012 alle ore 14:55.

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Il divorzio breve torna in Aula alla Camera dopo nove anni. Nove anni fatti di marce avanti e indietro, di discussioni che hanno visto fronteggiarsi la parte laica e quella cattolica del Parlamento. Un tema sul quale la coscienza pesa più del credo politico, tanto che nel 2003 il divorzio breve fu affossato da un voto cattolico trasversale a tutti i partiti. Il Pdl già frena. «Sarebbe un errore banalizzare il matrimonio con tempi di separazione lampo. Il Parlamento deve meditare bene su questa scelta», ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

Una lunga mediazione in commissione
Il testo elaborato dal relatore Maurizio Paniz (Pdl) è frutto di un lavoro di mediazione in commissione Giustizia che ha dato il mandato per l'aula al relatore all'unanimità. Unanimità che il deputato Pdl, Manlio Contento, aveva commentato indicando paletti: «L'unanimità sul mandato al relatore non vuol dire che tutti sono d'accordo sul testo». Dunque un nuovo affossamento del provvedimento potrebbe arrivare con la richiesta di voto segreto in aula. In commissione Giustizia alla Camera dai radicali e dalla Lega erano arrivati emendamenti opposti, tutti respinti: i radicali puntavano al divorzio "lampo", senza nessun tempo di separazione, mentre il Carroccio aveva presentato proposte soppressive del testo Paniz. Era giunto il no anche a un emendamento di Paola Binetti (Udc) che chiedeva di mantenere il termine di tre anni in caso di coppia con figli piccoli e di abbassarlo a due per le coppie con figli maggiorenni o senza prole.

Iniziata la discussione generale
Intanto il relatore Maurizio Paniz (Pdl) ha aperto la discussione generale sul testo che abbrevia i tempi per ottenere lo scioglimento del matrimonio: si passa da tre a un anno, a due anni in caso ci siano figli minori. Il provvedimento potrebbe arrivare all'approvazione in prima lettura anche il prossimo mese. Leggi l'abc del divorzio breve.

In Europa 27 diritti di famiglia diversi
In Europa esistono 27 diritti di famiglia diversi, uno per ognuno dei 27 paesi che la compongono. E se si considera che ogni anno sono 170mila i divorzi fra coniugi di diversa nazionalità - che rappresentano il 20% dei divorzi complessivi dell'Unione Europea - è facile immaginare quali possano essere le difficoltà nel trovare una soluzione condivisa.

Nel vecchio Continente ci si dice addio molto più rapidamente
Comunque sono ben diversi i tempi per dirsi addio nel Vecchio Continente. Come evidenziato sul Sole 24 Ore del 21 maggio, in Francia ci vogliono da tre a sei mesi, in Germania un anno, in Grecia solo poche settimane. In Olanda è una questione di pochi giorni ottenere il divorzio, nel Regno Unito occorrono 4/5 mesi e non occorre la presenza di un legale. In Romania si ottiene il divorzio in un paio di mesi dal ricorso, in Spagna si divorzia in 6 mesi al massimo.

Bagnasco: no al divorzio express
Il cardinal Bagnasco, presidente della Cei, aprendo i lavori dell'assemblea generale dei vescoviitaliani, ha ribadito la posizione della Chiesa: «la famiglia non è un aggregato di individui, o unsoggetto da ridefinire a seconda delle pressioni di costumeoggi particolarmente aggressive e strategicamente concentrate; nonpuò essere dichiarata cosa di altri tempi. Ecco perché l'ipotesidel cosiddetto "divorzio breve" contraddice gravemente qualunquepossibilità di recupero, e rende complessivamente più fragiliilegami sociali».


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