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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2012 alle ore 14:01.

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Rugby, una tripletta per due: Calvisano in Italia, Leinster in EuropaRugby, una tripletta per due: Calvisano in Italia, Leinster in Europa

Due promozioni in fila e, appena riconquistata la massima serie, lo scudetto grazie alla doppia vittoria in finale sui Cavalieri di Prato. Il Cammi Calvisano firma una marcia da primato, perché una matricola che si aggiudica il titolo di campione d'Italia non si era mai vista. Certo, un paio di fattori da considerare ci sono: da due anni a questa parte i "poli" di Treviso e Viadana fanno capo al Pro12 (ex Celtic League) e non più al campionato nazionale; inoltre, il Calvisano era una neopromossa molto particolare provenendo da anni e anni al vertice, con scudetti nel 2005 e nel 2008, e da una auto-retrocessione in A2 nel 2009. Un ridimensionamento benefico: tra i pochi elementi a garantire la continuità in campo Paul Griffen, il Del Piero del rugby, per l'età (37 anni compiuti a marzo), per la fedeltà al club nella buona e nella cattiva sorte e anche per il numero portato sulla maglia, visto che il "kiwi" della Bassa Bresciana si è convertito da mediano di mischia (n. 9) a mediano di apertura (n.10) . Solo che a lui la società lascia tutte le porte aperte per un rinnovo.

Il teatro del successo è il "Peroni Stadium" di Calvisano, cioè il San Michele ammodernato e ribattezzato in seguito a un abbinamento con la birra che è anche tra gli sponsor principali della Nazionale. E gli azzurri sono da ieri in ritiro proprio nel Bresciano, a Orzinuovi, per preparare la tournée di giugno nelle Americhe. Ancora: il Rigamonti di Brescia è stato scelto come sede di Italia-Tonga, test match del prossimo 10 novembre, che precederà di una settimana Italia-Nuova Zelanda (a Roma) e di due settimane Italia-Australia (a Bologna).

Buone nuove per il rugby lombardo? Certo, ma non ci sono solo quelle, perché il secondo tentativo di Viadana di mantenersi a galla nel Pro12 è fallito a seguito del voto contrario del consiglio federale. Fuori gli Aironi, prima, e pollice verso pure nei confronti di un nuovo progetto targato in pratica solo Viadana, dopo che anche il Colorno aveva abbandonato quella che era la struttura della franchigia lombardo-emiliana. Resta da vedere quale sarà, dove giocherà e da chi sarà gestita la seconda supersquadra italiana nel campionato "celtico". L'ipotesi federale - sia pure a tempo determinato - si sta consolidando, anche se la convivenza tra una realtà tutta della Fir e una prevalentemente "privata", come il Benetton, appare tutt'altro che semplice.

Intanto, è giusto lodare il Cammi Calvisano e la sua capacità di vincere le partite sul filo di lana. Con la migliore difesa del campionato (che ha saputo mettersi alle spalle un orrendo 44-3 esterno a Rovigo nella stagione regolare), con una mischia in grado di fare la differenza, a partire dall'ottima prima linea, con un allenatore, Andrea Cavinato, dal carattere impossibile e dalle capacità tecniche che non possono essere messe in discussione. Il leader è Griffen: suo il calcio all'ultimo secondo che ha eliminato il Rovigo in semifinale, sue le due pedate da posizione assai difficile che sabato - nel primo tempo, chiuso in vantaggio 10-3 - hanno dato ai gialloneri cinque punti di capitale importanza. Perché nella ripresa il Calvisano è andato vicino al colpo definitivo, ma - dopo una meta negata in seguito alla prova televisiva - ha ceduto nettamente il timone della gara e si è fatto rimontare da 16-3 a 16-14. Bastava poco a pareggiare le sorti della finale, e a portarla alla bella, ma i Cavalieri - privi del faro Wakarua, squalificato - si sono fermati lì, e medita sulle quattro-sconfitte-quattro rimediate contro il Cammi nel corso della stagione. Dunque, spazio alla gioia di un team dove, oltretutto, i giocatori "km zero" non sono una componente residuale. Un nome per tutti? Quello di Stefano Scanferla, flanker di 21 anni fatto in casa, che ha svolto un lavoro enorme e avrebbe anche potuto aggiudicarsi il titolo di man of the match. Sull'altro versante, parlando ancora di giovani, non ha convinto Riccardo Bocchino, mediano di apertura del giro azzurro che ha commesso un paio di errori in momenti importanti del match.

Da un tris all'altro, ecco il Leinster che si prende la terza Heineken Cup negli ultimi quattro anni. Nella prima finale tutta irlandese della Champions League ovale, l'Ulster è stato battuto con un nettissimo 42-14, frutto di un'opera di demolizione accelerata nel finale. Cinque mete su cinque sono state firmate da uomini della mischia, ma i dublinesi non hanno giocato un rugby a una dimensione, anzi. Il ritorno fra i centri di Brian O' Driscoll, in forma scintillante, la conferma dell'estremo Rob Kearney, votato ieri giocatore europeo dell'anno, la precisione e la raggiunta maturità dell'apertura Jonny Sexton, che ha vinto nettamente il confronto con il pari ruolo Paddy Jackson, hanno fatto a loro volta la differenza.

Il match ha portato con sé una serie di record: intanto quello di pubblico per una finale di Heineken (81.774 spettatori), poi il primato di punti e di mete (rispettivamente 42 e 5) realizzati da una squadra in finale e il maggiore scarto ottenuto nei confronti dell'avversaria (28 punti). Il Leinster diventa la seconda squadra (dopo gli inglesi del Leicester nel 2001 e nel 2002) a vincere il trofeo in due anni di seguito, ed è il primo club a concludere imbattuto una "stagione" di Heineken, avendo totalizzato cinque vittorie e un pareggio nella fase a gironi, cui hanno fatto seguito, ovviamente, tre successi consecutivi dai quarti alla finale. Il capitano Leo Cullen può anche vantarsi di essere il condottiero della squadra che - considerando anche la Heineken 2011 - vanta la più lunga striscia di risultati utili consecutivi nella competizione (15!), mentre il suo compagno di seconda linea Brad Thorn, un All Black per tutte le stagioni: connazionale e coetaneo di Griffen (toh), diventa il primo rugbysta ad avere nella propria collezione una Coppa del mondo, un Tri Nations, un Super 15 e una Heineken Cup. Sabato prossimo potrebbe anche aggiungere il Pro12, visto che il Leinster è in finale con gli Ospreys gallesi.

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