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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2012 alle ore 19:19.

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«Io escludo una mia ricandidatura a premier». Lo ha precisato il leader del Pdl Silvio Berlusconi al termine del vertice del Partito popolare europeo a Bruxelles. A margine della riunione, l'ex premier ha parlato anche di una proposta «di modifica della Costituzione» in cui verrà contenuta anche una proposta di una nuova legge elettorale.

«Il nostro segretario Angelino Alfano aveva annunciato di essere pronto a una nuova proposta che stiamo definendo nei particolari - ha detto Berlusconi -. Tra qualche giorno, probabilmente presto, ci sarà una proposta che sarà di rinnovamento dell'assetto istituzionale italiano per il futuro dell'Italia».

Il via libera al doppio turno? Il presidenzialismo? Il cavaliere ha risposto facendo ampi cenni con la testa di assenso, ma ha invitato i cronisti «ad aspettare qualche giorno».

«Bisogna vedere - ha poi aggiunto l'ex premier -. Io faccio quello che è necessario fare per il bene dell'Italia, dei moderati e della nostra formazione politica». «Noi comunque - ha ripetuto - siamo fiduciosi perché dal '48 i cittadini che non si riconoscono nella sinistra sono la maggioranza».

Per questo motivo Berlusconi invita «al senso di responsabilità» tutti i leader che fanno parte della famiglia dei moderati: «Anche il Ppe dovrebbe intervenire per impedire che il Paese venga consegnato alla sinistra - osserva Berlusconi - sarebbe una colpa molto grave».

Al vertice del Ppe si è parlato di crisi e di sviluppo, ha poi detto Berlusconi, che ha anche lanciato una proposta: «Ci sono 23 milioni di imprese» in Europa, e allora se ognuna di queste riuscisse ad «assumere un nuovo lavoratore avremmo risolto il problema».

In Italia, ha spiegato il cavaliere, potrebbero farlo anche i 5 milioni di imprese che, a suo dire, potrebbero assumere «una persona e magari un giovane. Sembra fantascientifico - ha aggiunto - ma con qualche incentivo si potrebbe fare».

Berlusconi ha infine precisato di aver parlato di questa proposta ai leader del Ppe «da uomo della trincea del lavoro».

Quanto alle elezioni amministrative, Silvio Berlusconi è tentato di congratularsi per il risultato del movimento di Beppe Grillo. Gli ha fatto i complimenti? Gli chiedono i giornalisti da Bruxelles. «No, non ci ho pensato, però magari glieli faccio». «Però - ha proseguito il leader del Pdl - anche Grillo è figlio di questo momento, dell'antipolitica e quindi è una bolla che deve dare un segnale a tutti coloro che fanno invece politica e che sono in campo con gli attuali partiti a una profonda necessità di rinnovamento».

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