Ecco le poesie dei talebani. Anche i cattivi amano i versi (prima di loro Stalin, Khomeini e Karadzic)
di Guido De Franceschi 23 maggio 2012
1. I versi dei talebani
In Inghilterra, accompagnata da qualche polemica, è appena apparsa (e uscirà presto anche negli Stati Uniti) l'antologia "Poetry of the Taliban", che raccoglie i versi scritti dai militanti dell'estremismo islamico afghano-pakistano. Conosciuti come spregiatori e proibitori della musica, della danza, della raffigurazione pittorica e plastica della figura umana così come di ogni altra espressione artistica, molti talebani coltivano invece un'imprevedibile inclinazione per la poesia e rimasticano una tradizione di lirica nazionalista e naturaleggiante che affonda le sue radici nel XIX secolo.
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