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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2012 alle ore 14:32.

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Beppe Grillo e Federico Pizzarotti (Ansa)Beppe Grillo e Federico Pizzarotti (Ansa)

Che la politica sia roba da gente con la scorza dura, Federico Pizzarotti, manager bancario fino al primo pomeriggio di lunedì e da un paio d'anni attivista del Movimento 5 Stelle, lo sta già imparando sulla sua liscissima, ancora per poco, pelle. Da qualche ora infatti è verosimile ipotizzare che gli siano comparse le prime rughe: quelle da politico che deve barcamenarsi tra gli assalti frontali dei nemici e quelli, ben peggiori, dalle retrovie che gli arrivano dagli amici.

Nemmeno il tempo di appoggiarsi sulla poltrona di sindaco di Parma che lui e il suo Movimento restano impigliati in una non limpidissima faccenda sui verbali elettorali per un posto da consigliere. Così non si sa ancora a chi attribuire quel posto, che sarebbe poi  il ventesimo per i grillini o il tredicesimo per l'opposizione.

Risultato, su quella poltrona Pizzarotti ancora non ci si è potuto sedere. Nel momento in cui lo farà, avrà poi parecchio da sgambare: in 10 giorni deve convocare il primo consiglio comunale, che dovrà poi riunirsi entro altri 10. Alla prima seduta dovrà presenziare tutta la Giunta nominata dal sindaco. E qua si apre la pratica consueta (anche per gli inconsueti grillini) del totoassessore: chi farà cosa. Pratica a cui in questo caso si aggiunge una nuova incognita: lo farà gratis o a pagamento? Da Parma, infatti, giungono voci sempre più insistenti di nomi altisonanti e quotatissimi a livello internazionale di possibili assessori che, avendo probabilmente già uno stipendio decoroso, potrebbero accettare l'incarico gratis. Qualche nome circola già anche sul sito stesso del Movimento:  Loretta Napoleoni, economista, che dovrebbe occuparsi di economia partecipata; Maurizio Pallante, saggista e divulgatore, per l'economia e l'energia senza sprechi; Pierluigi Paoletti, analista finanziario, per la pianificazione delle attività produttive; Fabio Salviato cofondatore e presidente di Banca Etica che si dovrebbe occupare di Unione Europea, all'attuazione del programma sui fondi destinati al risparmio ed alle tecnologie rinnovabili; infine Paolo Berdini, urbanista, indicato per il ruolo di assessore all'urbanistica e per energia. Per i posti vacanti si accettano candidature, e non è uno scherzo.

Sul sito del Movimento di Parma si raccolgono i curriculum di chiunque voglia proporsi come assessore: così spulciando si scopre che c'è un'anestesista che si propone per il posto alla cultura, piuttosto che un personal trainer che si fa avanti alla voce salute e sport. Democrazia partecipata.

Ultima ora: via Internet si cerca anche un nuovo direttore generale del Comune. Astenersi perditempo.
Ben lungi dall'essere politicamente corretti, pratica desueta quella del politically correct per i grillini, lo scivolone lo cacciano sulle quote rosa: su 25 candidati consiglieri le donne sono ‘solo 9'.
Perché? Altro scivolone dei grillini: chat della giornalista con un responsabile della comunicazione di un amministratore del Movimento 5 Stelle. Giornalista: scusa hai qualche con qualcuno dello staff di Pizzarotti? Ne ho trovato uno sul sito del M5S ma non risponde nessuno. M5S: sì ma non parlano coi giornali, mi spiace! Giornalista:
e perché? M5S: perché lavorano. Giornalista: anche noi. (messaggio delle 12.09 di giovedì 24 maggio).

Che i grillini, ce l'abbiano con la stampa, fatto salvo chiamarla a tutte le conferenze stampa che indicono e inondare le mail di comunicati anche sullo zoccolo scheggiato di un capriolo, è cosa nota.
Paladini della limpida trasparenza nella comunicazione ieri hanno tenuto fuori i giornalisti dalla prima riunione del Movimento post vittoria elettorale.

"L'assemblea è aperta a tutti i cittadini ma i giornalisti, che in questi giorni stanno facendo a mio modo male, in questo caso non sono invitati". Federico Pizzarotti bacchetta la categoria, e non pago, ci mette il carico da 11: "Un conto, sono gli incontri pubblici, un altro sono gli incontri pubblici tra cittadini". La differenza però la conosce solo lui, il sindaco corrugato che, ancora senza poltrona, deve già preoccuparsi di non essersela meritata. E questo non lo dicono né i giornalisti né gli avversari di partito. Lo dicono i suoi. Che Dio guardi Pizzarotti dai suoi amici: per i nemici sembra farcela da sé.

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