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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2012 alle ore 17:48.
Nell'emergenza post terremoto dell'Emilia Romagna il Dipartimento della Protezione Civile, fin dalle primissime ore dopo il sisma, ha coinvolto l'Agenzia spaziale italiana, il Consiglio nazionale delle ricerche-Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente e l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, per la programmazione di nuove acquisizioni radar dai satelliti della costellazione. Il risultato? In seguito al sisma di domenica scorsa, nelle aree più vicine all'epicentro, il terreno si è sollevato di 15 centimetri.
Il terremoto visto dal satellite
Grazie alle informazioni satellitari è stato possibile completare il quadro della situazione dell'area colpita dal sisma. Per una parte dell'area studiata si è evidenziato che si è avuto un sollevamento il cui valore massimo è pari a circa 15 centimetri. Questi dati concordano con quelli sismologici e mostrano un piano di rottura principale immergente verso Sud, lungo il quale la parte meridionale di questo settore della Pianura Padana si è accavallato sul settore settentrionale (faglia di sovrascorrimento).
In azione 24 ore su 24
Una delle più importanti capacità dei sistemi radar per l'Osservazione della Terra è quella di funzionare giorno e notte e in qualsiasi condizione atmosferica. Questa caratteristica, data la densa copertura nuvolosa che ha interessato la zona durante i primi giorni dell'emergenza, si è rilevata di particolare importanza: l'informazione radar è risultata l'unica capace di fornire, in tempi brevissimi, un quadro d'insieme della situazione, non rilevabile con le metodologie ottiche standard.
La tecnica utilizzata
Mediante una tecnica denominata "Interferometria differenziale" è possibile misurare spostamenti del terreno, anche dell'ordine dei centimetri, utilizzando immagini radar acquisite prima e dopo un evento sismico. L'ultima acquisizione dei satelliti COSMO-SkyMed sulla zona interessata dal sisma è avvenuta la sera del 19 maggio, poche ore prima dell'evento.
Per poter calcolare la deformazione del suolo è necessario attendere che uno dei satelliti ripassi esattamente sulla stessa orbita. L'Agenzia Spaziale Italiana ha immediatamente predisposto l'acquisizione del primo passaggio utile post-terremoto, avvenuto nella serata del 23 maggio. I dati sono stati prontamente elaborati da un team di ricercatori coordinati da Eugenio Sansosti del Consiglio Nazionale delle Ricerche e da Stefano Salvi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Come leggere l'immagine
Il risultato ottenuto è il cosiddetto interferogramma, cioè una mappa di deformazione espressa in termini di cicli di colore. Ogni ciclo, o frangia, è rappresentativo di circa 1.5 cm di sollevamento della superficie terrestre. L'area con fasce di colore (frange) concentriche nell'interferogramma indica un sollevamento del suolo dovuto alla rottura della faglia sismica al di sotto di 1-2 km di profondità.
Le zone azzurre sono quelle affette da deformazione trascurabile, mentre quelle in rosso hanno raggiunto il valore di massimo sollevamento. I dati satellitari verranno integrati nei prossimi giorni con le informazioni provenienti dalle campagne di rilievo tuttora in corso sul posto da parte degli esperti.
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