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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2012 alle ore 08:13.

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MILANO
Prosegue la vicenda - per ora più politica che giudiziaria - delle vacanze del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che in base alle indiscrezioni giornalistiche riportate ieri da Repubblica sarebbero state interamente pagate dal consulente della Fondazione Maugeri del San Raffaele Pierangelo Daccò, in custodia cautelare in carcere all'interno delle inchieste sulla distrazione di fondi pubblici avvenuta dentro le strutture sanitarie.
La notizia ha scatenato di nuovo le polemiche sulla durata dell'amministrazione guidata da Formigoni in Lombardia, colpita da varie vicende giudiziarie (a carico di consiglieri e ex assessori) e ora al centro di questi scandali giornalistici. L'opposizione di centrosinistra torna a chiedere le dimissioni, ma oggi, sebbene i dettagli sui legami di amicizia tra Formigoni e Daccò si facciano più incalzanti, l'ipotesi di dimissioni e di elezioni anticipate in Lombardia appaiono più lontane di qualche settimana fa. Il motivo è che la Lega, che fino a qualche tempo fa rappresentava per gli alleati del Pdl una sorta di opposizione interna alla coalizione di centrodestra, oggi ha deciso di tenere un profilo più basso, dopo essere stata colpita, anche lei, da scandali giudiziari molto pesanti. Le elezioni anticipate dunque oggi non converrebbero a nessuno. Pertanto Lega e Pdl, nella comune difficoltà, hanno rinsaldato l'alleanza. Almeno fino al prossimo anno, si sente dire al Pirellone, la giunta Formigoni, che ha già subito due mini-rimpasti negli ultimi mesi, dovrebbe durare. Poi i giochi si riapriranno con le elezioni politiche.
Sotto il profilo dell'immagine personale di Formigoni, la vicenda delle vacanze con Daccò si fa però sempre più pesante. Fino a qualche settimana fa il governatore della Lombardia parlava di vacanze pagate con possibili «conguagli» fra amici: ognuno si occupava di saldare un pezzo di spesa del viaggio - in questo caso si parla di tre Capodanni alle Antille - per poi eventualmente restituire parte delle cifre messe a disposizione. Formigoni le ha più volte definite «vacanze di gruppo». Una settimana fa però Daccò avrebbe smentito tale versione dei fatti: «Formigoni era mio ospite, non mi ha mai restituito nulla». Le parole del consulente sarebbero contenute in un verbale.
A suscitare la dichiarazione sarebbero state le parole di un marinaio addetto alla barca «Ad Maiora», di proprietà di Daccò, definita «a disposizione di Formigoni durante l'estate». Daccò avrebbe quindi precisato agli inquirenti che «definire l'imbarcazione a completa disposizione di Formigoni è forse esagerato, ma che in effetti da giugno a settembre veniva utilizzata dal governatore della Lombardia».
Inoltre Daccò ha dichiarato, secondo quanto si legge nel verbale, che «Formigoni è stato ospite in almeno tre Capodanni alle Antille». Lo yacht costa tra i 30 e i 35mila euro a stagione. Inoltre per il Capodanno 2010-2011 Daccò dice che avrebbe «messo a disposizione un jet privato, per un costo di 100mila euro di noleggio, per portare in vacanza me, Formigoni, il segretario Willy (segretario storico del governatore Mauro Villa) e Roberto Perego».
Secca la reazione di Formigoni: «Non mi metto a discutere e a contraddire una persona in carcere da oltre sei mesi che ha il diritto di difendersi». Poi mostra tranquillità: «Se qualcuno dimostrasse che Daccò ha avuto un vantaggio dai rapporti con me mi assumerò le mie responsabilità e mi dimetterò. Non è stato sperperato nemmeno un euro di denaro pubblico e non c'è nessuna indagine a carico della Regione Lombardia». E poi attacca: «Repubblica non ha dedicato nemmeno una riga nell'edizione nazionale allo scandalo della Asl di Pistoia dove è emerso che sono stati distratti 270 milioni pubblici». Di dimissioni, insomma, per ora Formigoni non vuole nemmeno sentirne parlare.
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LA POLEMICA

In vacanza con polemiche
Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni è finito nella bufera per la vicenda delle vacanze di Capodanno ai Caraibi che gli sarebbero state pagate da Pierangelo Daccò. Formigoni nega e parla solo di viaggi di gruppo anche con Daccò. «Si va in vacanza con un gruppo ampio, uno paga una cosa, uno paga un'altra e alla fine si conguaglia, non è stato sperperato neppure un euro di denaro pubblico». Formigoni afferma di aver buttato le ricevute dei pagamenti effettuati
I verbali di Daccò
«Formigoni è stato mio ospite per tre Capodanni ai Caraibi, non mi ha mai restituito nulla». E ancora: «Da anni, da giugno a settembre lo yacht Ad Maiora è a disposizione di Formigoni». Sono alcuni passaggi delle ammissioni che sarebbero contenute in un verbale del faccendiere Pierangelo Daccò, rilasciate sabato scorso nel carcere di Opera. Daccò avrebbe speso 100mila euro per noleggiare un jet privato per il governatore della Lombardia in occasione del Capodanno 2010/2011

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