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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2012 alle ore 16:12.

L'inchiesta che sta sconvolgendo il mondo del calcio Italiano è condotta dalla procura di Cremona, con il pm Roberto Di Martino che coordina gli uomini della Polizia di Stato di Cremona, Brescia, Alessandria, Bologna e del Servizio Centrale Operativo (Sco). I particolari che emergono dagli atti confermano il coinvolgimento non solo degli atleti, ma anche dei dirigenti sportivi, che insieme - dentro e fuori dal campo - spartivano una torta da milioni di euro. Esempio, «un giro da 2 milioni soltanto per Lecce-Lazio, dui cui 600 mila sarebbero andati ai giocatori coinvolti», ha spiegato Di Martino.

I dirigenti sapevano
Sottolinea il coinvolgimento di diverse dirigenze nelle "combine" di alcune partite manipolate in funzione delle scommesse, il gip di Cremona, Guido Salvini che nella sua ordinanza di arresto riporta le dichiarazioni rese da Carlo Gervasoni. «L'aspetto di maggiore interesse - scrive il gip riguarderebbe una certa "solidarieta"» tra atleti e dirigenti sportivi (e quindi le stesse società) nel pianificare, spesso senza soluzione di continuità le "combine" di incontri dei maggiori campionati di calcio professionistici».

L'incontro al ristorante
Nel disporre i nuovi arresti nell'inchiesta sul calcioscommesse, il gip di Cremona Guido Salvini descrive un incontro, poco prima di Lazio-Genoa che si ritiene taroccato, tra il calciatore genoano Giuseppe Sculli, il nazionale Domenico Criscito, un pregiudicato albanese e alcuni esponenti di spicco deli ultras del Genoa. L'incontro avviene in un ristorante di Genoa nel pomeriggio, quando l'esercizio pubblico è chiuso.
«l summit in argomento è stato oggetto di un servizio di osservazione, adeguatamente documentato. Sono i giorni che precedono la partita di calcio Lazio-Genoa», annota Salvini.

Perquisita l'abitazione senese di Perinetti per Novara-Siena
Anche l'abitazione senese del responsabile dell'area tecnica bianconera Giorgio Perinetti è stata sottoposta stamani a una perquisizione nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcio scommesse. Raggiunto dall'Ansa, il dirigente del Siena si è limitato a dire: «Ho già risposto alla Procura federale, sono a completa disposizione delle autorità inquirenti». Perinetti infatti era già stato sentito da Palazzi alcune settimane fa (insieme al collaboratore Faggiano e ai giocatori Terzi e Vitiello) in merito alla possibile «combine» di Novara-Siena, una delle partite del Siena dello scorso campionato di serie B finite sotto la lente della Procura di Cremona. Sono circolate voci, per ora non confermate, anche di perquisizioni in abitazioni di alcuni giocatori del Siena, mentre risulta che non siano state effettuate perquisizioni nella sede della società.

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