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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2012 alle ore 16:12.

Perquisite le casa di Corvia e della moglie di Criscito
Gli uomini della squadra mobile di Lucca hanno perquisito questa mattina all'alba le abitazioni versiliesi di due giocatori coinvolti nelle indagini sul calcioscommesse. A Viareggio i poliziotti hanno fatto visita all'appartamento in affitto dove sta trascorrendo le vacanze Daniele Corvia, giocatore del Lecce. Qui gli agenti hanno sequestrato due schede sim e un tablet. La seconda perquisizione è stata fatta nell'abitazione di Cinquale dove trascorre le vacanze la moglie di Domenico Criscito, il giocatore dello Zenit di San Pietroburgo che proprio in queste ore sta lasciando il ritiro della nazionale azzurra di Coverciano. Durante questa seconda perquisizione non è stato sequestrato alcun oggetto.

Tra gli indagati anche l'azzurro Criscito
La polizia ha fatto irruzione, all'alba, nel ritiro della nazionale che si sta preparando ad Euro 2012. Il motivo è che il difensore azzurro Mimmo Criscito risulta fra gli indagati del nuovo filone d'inchiesta, quello della procura di Cremona, del calcioscommesse. È un blitz che ha fatto subito tornare in mente le immagini di 32 anni fa, del 23 marzo 1980, quando «esplose» il primo scandalo delle scommesse e le volanti della polizia, riprese dalle telecamere di Novantesimo Minuto, entrarono negli stadi, parcheggiate sulla pista di atletica come avvenne a Pescara, mentre gli agenti erano impegnati ad arrestare i vari Giordano, Manfredonia, Wilson, Albertosi, Morini.

I precedenti del 1980 e 1986
In tutto finirono in manette una decina di giocatori ed un presidente, Felice Colombo del Milan. Un calciatore, Stefano Pellegrini dell'Avellino, venne arrestato subito dopo la sostituzione, a 8' dalla fine della partita. Gli agenti della polizia tributaria lo seguono negli spogliatoi perchè temevano che scappasse. Ci fu poi l'arresto del faccendiere napoletano Armando Carbone nel 1986, nell'ambito di un'inchiesta partita da intercettazioni telefoniche disposte dalla procura di Torino. Le sue foto in manette finirono sulle prime pagine di tutti i giornali italiani. Successivamente Carbone confessò l'esistenza, da due anni, di un giro di scommesse riguardanti partite di calcio nei campionati dalla A fino alla C2, dal 1984 al 1986. Seguì una raffica di squalifiche tra cui quelle del giocatore della Lazio Claudio Vinazzani (5 anni), riciclatosi molti anni dopo in politica come coordinatore provinciale (a Massa Carrara) del Pdl, e di quell'Ernesto Bronzetti (3 anni), all'epoca d.g. del Foggia, che ha continuato tranquillamente a lavorare nel calcio.

Raffica di arresti, nel giugno dell'anno scorso, quando le telecamere documentarono il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni portato via dagli agenti delle forze dell'ordine, e le lacrime dell'ex bomber di Lazio e Bologna Beppe Signori, al quale l'umiliazione venne risparmiata in quanto per lui vennero disposti i domiciliari. Ora l'ennesimo capitolo di una saga che ripropone un vizio, quello di «truccare» le partite, purtroppo antico.

Lo scandalo sui siti stranieri
I siti dei principali media internazionali hanno dato subito ampio rilevo alla nuova ondata di arresti ordinati dalla procura di Cremona per il calcioscommesse. «Scandalo in Italia» è il titolo dell'apertura di Marca, il principale quotidiano sportivo spagnolo, che mostra una foto di Domenico Criscito con la maglia della nazionale.Sempre in Spagna, El Pais ha titolato «Operazione in Italia contro le partite truccate e le scommesse illegali», con una foto di Antonio Conte. Risalto alla vicenda anche dall'Equipe. La Bbc ha collocato la notizia al secondo posto della sua home page corredandola con una foto di Stefano Mauri. Il Guardian ha titolato sul blitz della polizia nel ritiro della nazionale per Criscito, che sarà costretto a dire addio ai prossimi europei.

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