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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2012 alle ore 13:49.
«Mi auguro che, nelle prove che attendono le popolazioni colpite dal terremoto, sia presente l'esempio di come il Friuli si sia risollevato da quella tragedia (il sisma del 1976, ndr). È stato un modello che spero possa essere raccolto anche altrove». Lo afferma il capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Dopo le forti scosse sismiche, avvertite in tutto il Nord Italia, che hanno colpito nuovamente l'Emilia Romagna causando nuove vittime, bisogna impegnarsi per capire come sono andate le cose e se ci siano misure preventive che potevano essere prese, ha aggiunto il capo dello Stato. «Il presidente del Consiglio e il presidente della Regione hanno fatto una dichiarazione che credo sia significativa dell'impegno di verificare come sono andate cose, se ci siano misure che potevano essere prese in senso preventivo», ha spiegato Napolitano.
Napolitano si è soffermato anche sul pesante bilancio delle vittime. «È tristissimo che muoiano gli operai e che vengano meno posti di lavoro. La situazione è durissima». Sempre a margine della sua visita a Faedis per il tributo all'eccidio di Porzus, Napolitano ha proseguito: «Sono intervenuto ieri, senza avere idea di cosa potesse accadere questa mattina». L'Emilia Romagna, ha concluso il capo dello Stato, è una regione dove c'è «un buon livello di controllo delle regole sulla sicurezza nel lavoro»
Monti: impegno dello Stato da subito. Convocato per domani il Cdm
L'impegno dello Stato «sarà garantito da subito», le Istituzioni «non sono impreparate». Mario Monti scende in sala stampa a palazzo Chigi accanto al presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, per «garantire» l'intervento «in tempi brevi» e chiedere ai cittadini delle zone colpite di «avere fiducia». Monti parla in piedi, con accanto il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, ripete due volte le sue comunicazioni alla stampa e ricorda che proprio per questa mattina era convocata a palazzo Chigi una riunione sulla ricostruzione in Emilia con lo stesso Errani, con il responsabile della Protezione Civile Franco Gabrielli e il sottosegretario Antonio Catricalà. Per domani, intanto, è stato convocato il Consiglio dei ministri.
I controlli anti-sciacallaggio
I controlli delle forze dell'ordine contro gli sciacalli saranno rinforzati. Lo assicura il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, al termine del
vertice di questo pomeriggio nel centro operativo della protezione civile a Marzaglia, in provincia di Modena. «Garantiamo un forte impegno delle forze dell'ordine - fa sapere il ministro - perché le case e i beni delle persone siano protetti e garantiti. Intensificheremo il sistema di sicurezza
perché le persone che hanno lasciato le loro abitazioni non abbiano l'impressione che il territorio sia terra di nessuno». Cancellieri trasmette poi il «cordoglio forte del Governo a chi ha perso i proprio cari» e per quanto riguarda l'ipotesi di un intervento dell'esercito aggiunge: tutto quello che è necessario sarà fatto, la responsabilità è del prefetto Gabrielli, deciderà lui.
Errani: tutto sarà ricostruito
«Innanzitutto il cordoglio mio e della giunta regionale. Auguri per i feriti. Ci ha appena telefonato il presidente Giorgio Napolitano per conoscere la situazione». Lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani a Palazzo Chigi, assicurando che la Regione si mobiliterà per mettere in sicurezza i cittadini delle zone colpite dal sisma.
«Tutto sarà ricostruito, come già detto da Monti, e la nostra regione non sarà lasciata sola», ha concluso Errani, che si trovava con il presidente del Consiglio e il direttore della protezione Civile.
Clini: rivedere precauzioni sul rischio sismico. Norme più severe
«Quello che sta avvenendo richiede di rivedere le precauzioni finora assunte. In altre parti del mondo queste cose avvengono dove non sono attrezzati e non hanno adottato misure di prevenzione adeguate: in Italia abbiamo misure antisismiche molto più rigorose, anche nelle costruzioni, ma è evidente che ora serve un intervento aggiuntivo ancora più severo e conservativo». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, intervistato da SkyTg24.
Il cordoglio del Papa: «Grande dolore e partecipazione»
Il portavoce vaticano, Federico Lombardi, ha riportato "il grande dolore e la grande partecipazione del Papa" per le vittime e i feriti del terremoto,
nel corso di un briefing con i giornalisti.
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