I danni al patrimonio artistico da Modena a Padova
di Marco Carminati
1. Duomo di Mirandola
(Ansa)
Il sisma ha colpito un patrimonio artistico non solo molto importante ma anche, paradossalmente, molto ben tenuto, amato e attentamente tutelato. L'area su cui si è accanito il terremoto corrisponde - a grandi linee - agli antichi domini feudali dei Pio e, in parte, degli Estensi. Parliamo – tanto per intenderci – della grande età dell'Umanesimo e del Rinascimento padano.
Di conseguenza gli edifici colpiti dalla rovina hanno tutti una storia illustre. A partire dal Duomo di Mirandola, la città capitale della signoria dei Pico (famiglia cui apparteneva anche il celeberrimo Giovanni Pico della Mirandola, umanista e scienziato del Quattrocento). Mirandola scampò a due assedi papali nel Cinquecento e una terribile sciagura al principio del Settecento: un fulmine fece esplodere la polveriera che si trovava nel castello e la Reggia dei Pico saltò in aria.
Il Duomo venne eretto dai signori della città a metà Quattrocento in stile gotico ma venne modificato e restaurato fino al 1889 quando venne alzata la parte alta del campanile. Già danneggiato dalla scossa del 20 maggio, con il terremoto di ieri il Duomo di Mirandola ha visto il crollo di una parte della facciata e dell'intero presbiterio, che ha travolto l'affresco dell'arco trionfale e tutto l'altare maggiore.
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