Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2012 alle ore 07:11.

My24

Nel presentare nuove e impegnative raccomandazioni alla Francia perché riduca il debito pubblico e rispetti gli impegni sul fronte del deficit, la Commissione europea sta facendo uso dei nuovi poteri di intervento nelle politiche nazionali. Il modo in cui la Francia risponderà nei fatti alle richieste comunitarie sarà per molti versi un test sulla reale capacità dell'Unione di fare passi avanti verso una maggiore integrazione politica.

Il futuro della zona euro passa da una cessione di sovranità dalla periferia al centro. Questo passaggio è sottinteso nella proposta del presidente della Commissione José Manuel Barroso che ieri ha lanciato l'idea di una unione bancaria, che imporrebbe ai governi di assumersi in solido la responsabilità dei conti bancari e degli istituti di credito. Parallelamente, a livello governativo si discute sempre più spesso della nascita di un fondo di redenzione del debito pubblico.

Nei due casi - l'unione bancaria e il fondo di redenzione del debito - la Germania non accetterà di garantire i depositi bancari dei suoi vicini o di mutualizzare parzialmente i debiti pubblici senza che autorità sovranazionali possano intervenire sulle politiche nazionali, come in parte è avvenuto ieri. Di qui la domanda: accetterà la Francia souverainiste di piegarsi alle richieste comunitarie di maggiore rigore, nonostante le sue pressioni a favore della crescita economica?

«Alla fine del 2011 - spiega un esponente comunitario - il cancelliere Angela Merkel si era detto favorevole a una cessione di sovranità. Il nuovo presidente François Hollande invece non ha fatto campagna elettorale chiedendo un mandato su questo aspetto».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi