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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2012 alle ore 11:32.

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Nella foto il presidente di Confindustria, Giorgio SquinziNella foto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi

Il terremoto in Emilia-Romagna, zona altamente produttiva, avrà un impatto sul Pil nazionale. Lo dice il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. «Ho letto questa mattina sui giornali - ha spiegato, interpellato a margine dell'Assemblea di Confindustria Catania - che ci potrebbe essere un impatto sul Pil dell'1%. Credo che assisteremo a un fermo dell'attività produttiva di 3-4 mesi, quindi, ci sarà sicuramente un impatto sul Pil».

«Non c'è soltanto il problema della tasse. Ci sono tanti problemi», ragiona Squinzi, parlando con i giornalisti delle cause che rallentano la ripresa. «Questo Paese deve ritrovare la via della crescita, perché solo attraverso la crescita potrà combattere contro il più grave problema sociale che è quello della disoccupazione e in modo particolare della disoccupazione giovanile. Se non facciamo qualcosa rischiamo di perdere una o forse anche generazioni di giovani», ha ammonito Squinzi, e questo sarebbe «un elemento tragico del nostro Paese e ci condannerebbe a un declino, forse lento ma inevitabile».

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