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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2012 alle ore 06:36.

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Piove sempre sul bagnato, recita l'adagio popolare. Ne sa qualcosa l'imprenditore Roberto Fabbri, presidente della Abk Industrie Ceramiche che dopo la "pioggia" dei due violenti sismi che hanno danneggiato uno dei suoi stabilimenti a Finale Emilia, ha ricevuto una telefonata piuttosto "bagnata" dalla banca: «Il suo finanziamento è dimezzato».

Roberto Fabbri ABK CERAMICHE Finale Emilia (Mo) AMMINISTRATORE DELEGATO
«S tavamo aspettando l'autorizzazione di una banca per un finanziamento da 1,5 milioni di euro, per metà garantito dalla Sace», racconta l'imprenditore. «Era tutto a posto, non c'era motivo per temere nulla. E invece, mi hanno comunicato che sarebbe stato dimezzato: al posto dei 750 milioni, la banca ne sborserà 375. So bene che sto parlando di milioni, però mi è parsa un'elemosina». Non foss'altro perché il motivo di questo parziale dietro-front, è stato proprio il terremoto. Fabbri rifiuta di fare il nome dell'istituto di credito. «Non è questa la cosa importante», dice. «Il problema è che la linea di credito è stata dimezzata perché, all'improvviso, ne avevamo ancora più bisogno». Fra l'altro, il numero uno della Abk segue i rapporti con il mondo del credito per Confindustria Ceramica, l'associazione che ha sede a Sassuolo, il cuore nazionale dell'industria delle piastrelle. «Fatturiamo 90 milioni di euro, abbiamo i bilanci in utile e non abbiamo mai avuto problemi con le banche», rincara l'imprenditore, quasi per spiegare che questa pioggia - giusto per proseguire con l'analogia - è cominciata con un fulmine a ciel sereno. Le scosse telluriche non si fermano. I lavoratori senza lavoro (e spesso senza casa) sono demoralizzati: più che dal primo terremoto, dal secondo. «Non sono solito perdermi d'animo - confessa l'imprenditore - ma la telefonata di oggi ha depresso anche me». In ogni caso, in attesa che l'impianto di Finale Emilia riprenda a funzionare – ci vorrà un numero imprecisato di settimane – Fabbri si è dato da fare: ha spostato a Solignano, dove c'è il suo quartier generale, i dipendenti del settore commerciale che a Finale Emilia non potevano neppure entrare in ufficio. A Solignano il sisma non ha fatto danni. Loro sono più tranquilli, hanno portato le famiglie lontano dall'epicentro e, soprattutto, possono aiutare la Abk a tenere le redini del mercato. «Se non mantieni contatti costanti con la clientela – dice – ci vuole poco, ad andare fuori mercato». E quella non sarebbe una pioggia, ma un diluvio.

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