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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2012 alle ore 17:00.

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TRANI - Valutare il blocco dell'operatività per l'agenzia Standard & Poor's. Lo chiede alla Consob il Pm di Trani, Michele Ruggiero, a chiusura delle indagini a carico della società di rating indagata per i declassamenti del debito pubblico italiano, su denuncia dell'Adusbef. L'atto accusa l'agenzia di rating di «manipolazione di mercato pluriaggravata e continuata» ed il magistrato inquirente ha chiesto che la Commissione nazionale sulle Società e la Borsa - cui la conclusione delle indagini è stato notificata in queste ore - valuti la possibilità che S&P possa continuare o no ad operare in Italia.

Il Pm: S&P voleva provocare la destabilizzazione dell'italia
Nell'avviso di conclusione dell'inchiesta di Trani sulle agenzie di rating, il pm contesta a S&P l'aver posto in essere «una serie di artifici concretamente idonei a provocare» tra l'altro «una destabilizzazione dell'immagine, prestigio e affidamento creditizio dell'Italia sui mercati finanziari». Inoltre si contesta a S&P l'aggravante di «aver cagionato alla Repubblica Italiana un danno patrimoniale di rilevantissima gravità ». Il pm Michele Ruggiero contesta, inoltre, l'ulteriore aggravante di fatti «di rilevante offensività » in danno dell'Italia.

Cinque indagati
Le indagini di Trani si chiudono con 5 indagati, tutte figure di rilievo dell'agenzia: si tratta dell'ex-presidente (sino all'agosto 2011) Deven Sharma, 56 anni;di Jean Le Pallec, attuale responsabile per l'Europa; degli analisti Moritz Kraemer, Eileen Zhang e Frank Gill. Tra le accuse mosse non vi è più quella di «abuso di informazioni privilegiate». Come vuole la norma i difensori degli indagati avranno ora, a disposizione, 20 giorni per depositare memorie e documenti, chiedere supplementi di indagine o che gli assistiti vengano interrogati. Trascorsi 20 giorni, si deciderà se e chi e con quale accusa rinviare a giudizio. L' inchiesta sulle agenzie di rating - come si ricorderà- è nata nell'estate del 2010, in seguito alla denuncia di Adusbef e Federconsumatori sull' operato di Moody' s. In particolare, a Moody' s veniva imputato il report del 6 maggio 2010 che definiva l' Italia un Paese a rischio. L' inchiesta si è poi arricchita dei casi relativi a S&P e Fitch. Dopo la conclusione delle indagini per S&P dovrebbe essere prossima,secondo alcune indiscrezioni, anche quella relativa ai filoni Fitch e Moody's.

Le associazione dei consumatori
Le associazioni dei consumatori che denunciarono tutto quasi 2 anni fa guardano già al processo e - si legge in una nota - «grate alla Procura di Trani ed al Pm Ruggiero» annunciano che «si costituiranno parte civile, a nome di migliaia di risparmiatori frodati». Da S&P si nega ogni responsabilità: «Riteniamo - scrivono i rappresentanti dell'agenzia - che le accuse riportate siano prive di ogni fondamento e non supportate da alcuna prova.Continueremo a difendere strenuamente le nostre azioni e la reputazione della società e delle nostre persone».

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