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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2012 alle ore 16:11.

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La Santa Sede cerca di gettare acqua sul fuoco. All'indomani della riunione della commissione cardinalizia dello Ior – descritta come problematica e in alcuni momenti anche burrascosa – il portavoce padre Federico Lombardi è stato costretto a intervenire nuovamente sulla crisi al vertice della banca vaticana, fatto che non accadeva da decenni relativamente alla vita dell'istituto.

«Non è vero, non c'è nessuna divisione tra i cardinali del Consiglio di Vigilanza sullo Ior» ha detto il direttore della sala stampa nel corso del briefing a Milano, dove buona parte del vertice della Curia è in trasferta dietro a Benedetto XVI per la giornata mondiale delle famiglie.

Le notizie emerse ieri pomeriggio – e riportate oggi sulla stampa – indicavano uno slittamento della decisione della commissione cardinalizia dello Ior di ratificare la sfiducia del board al presidente Ettore Gotti Tedeschi nella riunione del 24 maggio scorso: il rinvio (o comunque la mancata comunicazione) sarebbe stato motivato da una divisione all'interno della commissione, composta dal segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, e dai cardinali Attilio Nicora (presidente dell'Autorità di informazione finanziaria), Jean-Louis Tauran (presidente del Dialogo Interreligioso), Telesphore Toppo (arcivescovo di Ranchi, India) e Odilo Pedro Scherer (San Paolo del Brasile).

Alcune ricostruzioni sui giornali indicano Nicora e Tauran – francese, ex "ministro degli esteri" – particolarmente critici verso il licenziamento di Gotti, soprattutto sulle modalità adottate. Già ieri fonti vaticane avevano negato le divisioni (come l'esistenza di liste di candidati alla successione), ma le notizie filtrate attraverso le mura leonine erano anche in questa direzione.

Oggi padre Lombardi è tornato decisamente sul tema, visto anche il clamore che la vicenda sta continuando a suscitare. «Sono notizie - ha spiegato il portavoce - assolutamente non fondate e fuorvianti: non c'è nessuna divisione come viene descritta. Il Consiglio dei Cardinali - sono state le parole testuali del gesuita - ha preso atto della decisione del board di Sovrintendenza e ha comunicato per iscritto al professor Gotti Tedeschi che le funzioni di presidente sono passate al vice presidente».

Secondo padre Lombardi, «il Consiglio Cardinalizio di Vigilanza sullo Ior ha voluto prendere contatto con il professor Gotti Tedeschi per un motivo di giusta cortesia e per eventuali sue spettanze economiche, non per altre ragioni». Insomma, il licenziamento sarebbe divenuto operativo (ma fino a ora non era stato comunicato), e quindi lo Ior al momento è retto dal vice presidente Ronaldo Hermann Schmitz, un bancheire tedesco ex Deutsche bank, ma la scelta di un successore di Gotti deve ancora essere operata. L'unica indiscrezione che per il momento trova conferma è che dovrebbe essere un italiano.

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