Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2012 alle ore 09:25.

My24

Allargare la ragione: è questo sicuramente uno dei "fili rossi" con cui Benedetto XVI sta caratterizzando la variegata trama di contributi del suo magistero. Interventi come quello all'Università di Ratisbona, al Collège des Bernardins, al Westminster Hall, o al Parlamento Federale nel Reichstag di Berlino, lo mostrano con chiarezza.

In ambito diverso, è stato ancora lui a sottolineare la necessità di riconoscere che anche «nei rapporti mercantili il principio di gratuità e la logica del dono come espressione della fraternità possono e devono trovare posto entro la normale attività economica. Ciò è un'esigenza dell'uomo nel momento attuale, ma anche un'esigenza della stessa ragione economica» (Caritas in veritate 36).
Il VII Incontro Mondiale delle Famiglie – che si sta svolgendo a Milano – con la presenza del Papa e del suo insegnamento, costituisce un'ulteriore, privilegiata occasione di dialogo, in cui siamo decisamente invitati ad allargare la ragione. Lo affermo senza esitazione, constatando come, soprattutto negli ultimi due mesi, la dinamica di approfondimento dell'importanza della famiglia in quanto risorsa sociale si sia imposta in modo evidente.

Forse sollecitati dalla gravità dell'attuale crisi economico-finanziaria, nonché dal travaglio antropologico che ne sta alla base, i più attenti osservatori della realtà hanno rivolto ancora una volta la loro attenzione all'insostituibile ruolo che la famiglia, fondata sul matrimonio fedele tra un uomo e una donna aperto alla vita, continua a svolgere nel tessuto sociale della nostra nazione. Settimana dopo settimana, grazie allo spazio gentilmente concesso da Il ISole I24 IOre, si sono proposte una serie di riflessioni intorno a questo argomento. Via via si va riflettendo sul prezioso supporto che le famiglie garantiscono in ambito educativo; sulla loro capacità di favorire i rapporti e la cura reciproca tra generazioni diverse, salvaguardando tradizione e sviluppo; su come incontrino oggi difficoltà a causa del dilagare di legami fragili; sull'esigenza che adeguate politiche sociali, fiscali e imprenditoriali assicurino la necessaria conciliazione tra vita familiare e lavoro; sull'intraprendenza delle famiglie stesse nell'associarsi per darsi mutuo sostegno; sul valore del loro contributo nella delicata incombenza dell'integrazione dei migranti. Sono solo alcuni dei fronti su cui vediamo coinvolte e impegnate le nostre famiglie, all'insegna, oltretutto, di una generosa gratuità. IPer quest o I un sostegno efficace, capillare e pubblicamente riconosciuto alla famiglia – in quanto universale sociale e culturale – costituisce un'urgenza improcrastinabile. Tale sostegno è per di più previsto dalla stessa Costituzione Italiana che, all'art. 29 afferma: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». N Ion ogni tipo di convivenza può ricevere questo nome.

È giunto il momento di riconoscere effettivamente l'insostituibile ruolo sociale della famiglia, il suo essere una risorsa per il bene degli individui e del paese. Il futuro dell'Italia, così come il suo passato ed il suo presente, è inimmaginabile senza famiglie solide e ben fondate. Esse sono ambiti di crescita e di maturazione, in cui ciascuno viene riconosciuto nel suo valore di persona e nel contempo è richiamato alle proprie responsabilità e ai propri doveri, oltre che sorretto e corretto nell'imparare a svolgerli. Famiglie, insomma, che rendano possibile la generazione e l'educazione di uomini e donne adulti, che si facciano carico del bene comune ed edifichino una vita buona. La Chiesa propone e promuove questa affascinante e impegnativa avventura.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi