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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2012 alle ore 18:22.

LONDRA - Neanche l'annunciata manifestazione dei repubblicani ha rovinato oggi l'ultimo giorno di festeggiamenti per i sessanta anni di regno di Elisabetta II. Lo sparuto gruppo di anti-monarchici non ha neanche issato uno striscione, sopraffatti com'erano dalle centinaia di migliaia di persone pronte a sventolare l'Union Jack e a cantare a squarciagola God save the Queen.
Alla solenne messa di ringraziamento alla cattedrale di St. Paul l'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, ha reso omaggio ai «sessanta anni di servizio, molto impegnativo, ma del tutto gioioso» della Regina, ringraziandola per avere sempre anteposto il dovere verso il suo popolo alle sue esigenze personali con grande abnegazione.
Dopo il pranzo a Westminster Hall la regina è tornata a Buckingham Palace in una carrozza aperta, accompagnata dall'erede al trono Carlo con la moglie Camilla. Assente il principe consorte Filippo, ricoverato in ospedale per un'infezione. Subito dietro, nella lunga e fastosa processione di carrozze , soldati in alta uniforme e bande militari, la generazione successiva: il principe William con il fratello Harry e la moglie Kate, elegantissima in un abito di pizzo di Sarah Burton per Alexander McQueen, la stessa designer del suo abito di nozze.
Al termine della sfilata, Elisabetta II con la famiglia è apparsa al balcone di Buckingham Palace per guardare i 18 aerei della Royal Air Force che sono sfrecciati sul palazzo e sulla folla. La pattuglia acrobatica delle Frecce Rosse ha tinto il cielo di rosso, bianco e blu, i colori della bandiera, concludendo in modo spettacolare i quattro giorni di festeggiamenti. Come epilogo, stasera la Regina leggerà in televisione un messaggio di ringraziamento alla nazione.
Elisabetta II può essere contenta della perfetta organizzazione dei quattro giorni di festeggiamenti e dell'affetto che le hanno dimostrato i suoi sudditi. Superati i difficili anni Novanta, che hanno portato scandali e i divorzi di tre dei quattro figli della regina - Carlo, Andrea e Anna - e poi la morte della principessa Diana, negli ultimi anni la monarchia ha riconquistato popolarità. Secondo l'ultimo sondaggio il 69% degli inglesi ritiene che la monarchia sia un bene per il Paese, soprattutto grazie alla Regina, ammirata per il suo senso del dovere e la sua dignità. Elisabetta II, che subito dopo la morte di Diana veniva vissuta come una fredda e altera sovrana, ora nell'immaginario collettivo si è trasformata in una nonna benevola e amata, anche se severa.
In una fase di crisi economica e grande incertezza, la monarchia nonostante tutto offre un solido legame con il passato e una stabilità che gli inglesi trovano rassicurante. Per questo il movimento repubblicano, nonostante l'entusiasmo dei suoi membri, proprio non decolla: ufficialmente conta ventimila soci. Pochi a fronte dei milioni che oggi sventolano la bandiera, convinti, come ha detto il principe Carlo rivolgendosi alla madre, che «sei tu che ci rendi orgogliosi di essere British».
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