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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2012 alle ore 19:06.

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Resta un dibattito aperto su social network e blog dopo l'elezione dei commissari dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, AgCom. Il Senato ha scelto Antonio Preto (94 voti) e Francesco Posteraro (91). La Camera ha votato per Maurizio Dècina (163 voti) e Antonio Martusciello (148). Nei giorni scorsi le notizie di accordi già raggiunti tra i partiti sulle nomine dei candidati da votare aveva sollevato malcontento nel web. In mattinata, dopo l'apertura delle consultazioni, il gruppo dell'Idv al Senato decide di non partecipare. Annunciano il rifiuto di prendere parte al voto anche i parlamentari Radicali e il vicecoordinatore di Fli, Fabio Granata.

Durante gli ultimi mesi è iniziata nei social network, e in particolare su twitter, una discussione sulle nomine per i commissari e il presidente di AgCom. Avviene sulla scia di un dibattito di lungo corso, quello sul progetto di Agenda digitale che ha diffuso la consapevolezza dei ritardi strutturali e culturali dell'Italia rispetto ad altre nazioni europee. A partire, ad esempio, dal divario delle aree periferiche del Paese che non hanno accesso alla banda larga e dalla lentezza delle piccole e medie imprese italiane per l'ingresso nell'ecommerce. È stata un'iniziativa, partita un piccolo gruppo di professionisti delle telecomunicazioni e di internet, che ha ispirato anche il governo Monti.

Il mese scorso su twitter viene proposta la candidatura di Stefano Quintarelli, pioniere dell'internet commerciale in Italia e direttore (dimissionario) dell'area digitale del Sole 24 Ore. In poche ore "quinta4president" diventa uno degli argomenti più discussi nel social network, dove le persone possono condividere messaggi più brevi di un sms. Inizia una campagna online. Anche il New York Times cita Quintarelli in un articolo intitolato "In Italia la tecnologia apre la strada a una trasformazione della televisione". Dalle reti sociali online arriva la richiesta di trasparenza sulle consultazioni e sulla competenza delle figure professionali per AgCom. Alla presidenza della Camera vengono inviati per la prima volta circa novanta curriculum di candidati.

In giornata i riflettori sono stati puntati soprattutto sulla politica. Beppe Grillo tuona sul suo blog che "l'Agcom è uno spreco di soldi pubblici". Invia un messaggio su twitter Roberto Saviano: "I partiti scelgono i 4 di Agcom e Privacy senza trasparenza. Ora che la priorità sarebbe la fiducia degli elettori...". Twitter batte sul tempo anche l'annuncio dei risultati definitivi: vengono pubblicati in diretta nel social network.

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