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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2012 alle ore 06:41.

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NAPOLI
Gli atti dell'inchiesta napoletana su Finmeccanica si arricchiscono di un testimone "eccellente": l'ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, i cui uffici a Milano e l'abitazione a Piacenza sono stati perquisiti ieri dai carabinieri del Noe. I pm partenopei Curcio, Piscitelli e Woodcock erano alla ricerca di alcune carte relative alla maxi-commessa da 560 milioni di euro per la vendita in India di 12 elicotteri Agusta, snodo centrale dell'inchiesta che ha portato, nelle scorse settimane, all'iscrizione nel registro degli indagati di Giuseppe Orsi, presidente della holding di Stato. Gotti Tedeschi è stato sentito dai magistrati come persona informata dei fatti (comparirà di fronte ai Pm anche oggi). Non è indagato e nel filone d'indagine non è coinvolto lo Ior, come ha confermato la stessa Procura di Napoli.
A far scattare la perquisizione e l'interrogatorio è stata la convinzione – da parte dei pubblici ministeri – che il banchiere (presidente, tra l'altro, del fondo F2i, e procuratore in Italia del Banco Santander, e indagato a Roma per riciclaggio insieme al direttore della banca vaticana Paolo Cipriani per un'operazione sospetta di 23 milioni di euro) potesse essere a conoscenza di informazioni "sensibili" in virtù del suo antico e consolidato rapporto con Orsi. L'asse portante del lavoro inquirente sono le dichiarazioni di Lorenzo Borgogni, ex potentissimo direttore centrale di Finmeccanica e uomo di fiducia di Pierfrancesco Guarguaglini. È stato lui a raccontare ai magistrati di una voce, raccolta in azienda, su una tangente da 10 milioni di euro che l'allora ad di Agusta Westland Orsi avrebbe pagato alla politica – e, in particolare, alla Lega Nord – per ottenere il via libera alla nomina al vertice della multinazionale della Difesa. Soldi recuperati attraverso il più semplice degli escamotage contabili: gonfiando le fatture di due intermediari che avevano preso parte all'appalto, con Nuova Delhi, per la vendita dei 12 elicotteri. Gli agenti sarebbero Guido Haschke, italiano con residenza in Svizzera, anche lui perquisito e interrogato dai carabinieri del Noe nelle scorse settimane, e tale Christian Michel, di cui però non si riesce a trovare traccia.
Con i fondi neri ritornati nella sua disponibilità, è la tesi dei magistrati, Orsi avrebbe di fatto "comprato" la sua nomina al vertice di Finmeccanica, "oliando" i partiti. Borgogni avrebbe espressamente parlato di Lega Nord, ma il sospetto degli inquirenti è che la tangente potrebbe essere andata ad almeno altri due partiti e, probabilmente, anche ad esponenti di "Comunione e liberazione", alla quale in alcuni ambienti Gotti Tedeschi viene accostato.
C'è da dire, però, che non solo Orsi ha sempre ribadito la propria estraneità alle accuse di aver pagato tangenti, rivendicando per sé e per le sue società il massimo della correttezza, ma che le stesse dichiarazioni accusatorie di Borgogni vengono maneggiate dagli investigatori con grande attenzione. Il pericolo di un regolamento di conti tutt'interno a Finmeccanica è sempre dietro l'angolo.
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L'INCHIESTA

La perquisizione
Ettore Gotti Tedeschi è stato ascoltato ieri come persona informata sui fatti dai pm della Procura di Napoli che conducono l'inchiesta sugli appalti Finmeccanica. La procura ha ordinato la perquisizione dell'abitazione a Piacenza e dello studio a Milano di Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior. I pm stanno analizzando i rapporti tra Gotti Tedeschi e Giuseppe Orsi, ad di Finmeccanica
L'inchiesta
Coetanei e entrambi piacentini, Gotti Tedeschi e Orsi si conoscono da tempo. Lo scorso aprile Orsi è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Napoli nell'inchiesta relativa, tra l'altro, alla commessa di Agusta Westland (gruppo Finmeccanica) per la vendita in India di 12 elicotteri. Una commessa da 560 milioni per la quale – secondo le ipotesi accusatorie – sarebbero state pagate tangenti

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