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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2012 alle ore 19:00.

La prossima avversaria di Sara Errani è Maria Sharapova che ha battuto la ceca Petra Kvitova 76-3 6-3. La finale si disputerà sabato alle 15.
«I can't believe it». Non riesce, Sara Errani, a credere di essere la prima giocatrice ad accedere alla finale dell'edizione 2012 del Roland Garros. Così piccola davanti all'uomo che la sta intervistando, in mezzo al grande campo centrale di Parigi, con gli occhi lucidi per le lacrime che non può trattenere e quel sorriso radioso che le illumina il viso. E' l'immagine, bellissima, di un tennis italiano che, per il terzo anno consecutivo, si ritrova una tennista in finale nel tempio mondiale della terra rossa.
Davanti all'incredulo pubblico del Philippe Chatrier, Sarita ha appena compiuto un vero e proprio miracolo. Contro ogni pronostico, ha eliminato l'amazzone australiana Samantha Stosur. Alta, statuaria, Sam è una giocatrice che occupa il sesto posto nel ranking Wta, già finalista al Roland Garros e vincitrice della scorsa edizione degli Us Open, quando sconfisse niente meno che sua maestà Serena Williams nel torneo di casa.
L'impresa compiuta oggi da Sara è straordinaria perché sovverte quasi l'ordine naturale delle cose. La disparità delle forze in campo, infatti, avrebbe dovuto far pendere ampiamente la bilancia dalla parte dell'australiana. Più potente, dotata di un servizio molto più incisivo, più esperta, la Stosur, alla vigilia, appariva favorita da ogni punto di vista. Tranne che per un particolare che non andrebbe mai sottovalutato, ovvero l'elemento psicologico e caratteriale. Così, alla fragilità dell'imponente aussie si contrapponevano, sulla terra del centrale di Parigi, il coraggio e la carica della Errani. Lottatrice che non accetta mai la resa, capace di combattere su ogni punto e di crederci fino in fondo, comunque vada.
A Sarita, oggi, si chiedeva esattamente questo: di giocare con il cuore e di dare il tutto per tutto. Lei non si è accontenta e ha messo in campo anche un'intelligenza tattica eccezionale, arma segreta di una ragazza che non può impostare il match sulla prova di forza.
Subito sotto per 2/0, per un attimo, Sara era parsa troppo debole per opporsi alla sua avversaria. Con un servizio troppo poco incisivo, soprattutto sulla seconda palla, lasciava ampio spazio alla Stosur che la colpiva ripetutamente con micidiali sventagliate di dritto. Ma l'azzurra, lungi dal farsi atterrire da simile dimostrazione di potenza, ritrovava immediatamente il filo dell'incontro. Recuperava subito il break, si portava rapidamente sul 2/2 e, cosa ben più importante, trovava la chiave per scardinare il gioco di Samantha.
Se sulla seconda di servizio, l'australiana la fulminava con il dritto, Sarita avrebbe aumentato la percentuale di prime palle fino a servirne l'86% nell'arco dell'incontro. Avrebbe,quindi, giocato sempre più spesso sul rovescio della rivale, costringendola all'errore quando, poi, le offriva la possibilità di tirare il suo colpo preferito. I cambi continui di ritmo, gli incredibili recuperi avrebbero fatto il resto. Per completare l'opera l'italiana non avrebbe esitato a chiudere con autorità i punti, ogni volta che se ne fosse presentata l'occasione, arrivando sempre più spesso ad attaccare la ben più potente rivale. Non a caso l'incredibile Sarita avrebbe, alla fine, non solo commesso meno della metà di errori non provocati (21 contro 48) ma, perfino, realizzato una percentuale più alta di punti nelle discese a rete.
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