Da Mubarak ad Assad i presidenti "quasi a vita" spazzati via dalla primavera Araba
di Roberto Bongiorni
5. Ali Abdullah Saleh Saleh (Yemen)
Di fatto Saleh , 66 anni, è stato il signore dello Yemen moderno. Perché ha governato per ben 33 anni. Prima come presidente dello Yemen del nord , dal 1978 al 1990. E poi presidente dello Yemen quando avvenne la riunificazione nel 1990. Quando il vento della primavera araba arriva nel suo regno, anche Saleh reagisce con la repressione. Ma lo Yemen è un paese esasperato. Accanto alla costante minaccia del terrorismo, è il paese più povero del Medio Oriente (la disoccupazione viaggia sopra il 35% e quasi la metà della popolazione che vive con meno di due dollari al giorno).
Un paese dove i diversi clan tribali sono abituati a combattere da decenni e attendono solo l'occasione propizia per imbracciare nuovamente le armi. La rivolta è particolarmente violenta. Il Paese si lacera. I gruppi legati ad al Qaeda ne approfittano. Il 3 giugno 2011 Saleh viene gravemente ferito a seguito di un attacco al suo compound presidenziale. Dopo aver promesso più volte di voler non volersi ricandidare, il 27 febbraio di quest'anno cede formalmente il potere al suo ex vice, Abed Rabbo Mansour Hadi. Anche Saleh era stato un alleato di peso degli Stati Uniti, ricevendo importanti aiuti finanziari nella guerra contro le cellule di al-Qaeda.
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