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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2012 alle ore 16:03.

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Adriano Celentano (Olycom)Adriano Celentano (Olycom)

Che fará Celentano all'Arena di Verona? L'annuncio dei due concerti ha del clamoroso: Un annuncio del tutto inaspettato che arriva a quattro mesi dalle infuocate polemiche che hanno accompagnato la doppia partecipazione di Adriano al Festival di Sanremo. Di un concerto, anzi due, di Celentano non si vociferava affatto negli ambienti musicali anche perchè il Molleggiato, da quasi vent'anni, preferisce ormai un'altra forma di spettacolo, lo show parlato con molte parole (sermoni, monologhi), molti silenzi e poche canzoni.

Eppure la leggenda di Celentano nasce proprio dal vivo quando,
il 18 maggio 1957 al Palazzo del Ghiaccio di Milano, accompagnato dalla sua band, il giovanissimo Adriano si fece conoscere dal pubblico. Immagini che hanno fatto epoca con Celentano che divenne in una notte il sinonimo di rock'n'roll italiano, fan impazziti che urlavano per le sue canzoni e per quel suo modo disordinato ma unico di muoversi sul palco.

I successi di Celentano sono proseguiti per oltre 50 anni e i live, nei primi anni, hanno fatto nascere il mito di Celentano entrando nella storia del costume del nostro Paese e non solo. Basti pensare al 1962 quando Celentano si esibì per una settimana intera all'Olympia di Parigi, sempre sold out, esperienza bissata l'anno successivo. Tour trionfali, stadi pienissimi, come la tournee che nel 1979 lo portò nelle maggiori cittá italiane. Poi nel 1994 l'ultima tournee trionfale italiana ed europea con ultima tappa a Milano e la decisione, non comunicata ufficialmente, di non fare tournee.

Una decisione dovuta principalmente alla scoperta di Celentano di un nuovo modo di comunicare, quell'one man show che ha rivoluzionato la televisione generalista e ha portato a fenomeni televisivi come «Francamente me ne infischio» «125 milioni di cazz...te» e «Rockpolitik». Per vedere Celentano esibirsi live bisognava aspettare qualche evento eccezionale: nel 1997 al Meeting Eucaristico di Bologna, chiamato da Papa Giovanni Paolo II, cantò tre brani, «Pregherò», «Disse» e «Ciao Ragazzi» in una serata che vide l'esibizione di rockstar come Bob Dylan.
Undici anni dopo, l'8 marzo 2008, Adriano fece un'eccezione per la sua amata Inter e andò al Meazza per cantare «Il ragazzo della via Gluck» davanti a 80mila persone in occasione della festa per il centenario della squadra di Moratti.

Poi più niente se si eccettua l'apparizione semi-clandestina a Genova del dicembre scorso in una serata organizzata dai suoi amici don Gallo e Beppe Grillo al PalaCep per aiutare le popolazioni colpite dall'alluvione e conclusa con una trionfale versione, sempre del «Ragazzo della Via Gluck», cantata in coro con Biagio Antonacci e Gino Paoli. E ora, Verona, dopo 18 anni dall'ultimo vero live, che fará Celentano? Difficile che sia un concerto come tutti gli altri, visto
il personaggio. Le sorprese sono dietro l'angolo: ci sará spazio per
i vecchi successi, per le indimenticabili canzoni che hanno fatto
sognare milioni di spettatori? Canterá «Il ragazzo della via Gluck»,
«Azzurro», «Il mondo in mi settima», «Io non so parlar d'amore» e «24
mila baci», «Prisencolinensinanciusol», «Hai bucato la mia vita»?
Proporrá le canzoni del suo ultimo album «Facciamo finta che sia
vero» compresa la straordinaria «Ti penso e cambia il mondo» che ha
chiuso la memorabile partecipazione sanremese e cantata in duetto con
Gianni Morandi?
Inutile provare a saperne di più, per ora Celentano torna live
e questo basta e avanza. Anche perchè ogni 'epifaniá del Molleggiato
porta con sè una sapiente strategia di comunicazione che si snoda su
rivelazioni graduali e clamorose nelle settimane che precedono
l'evento.

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