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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2012 alle ore 15:10.

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Mamma mia, ci risiamo": con questo incipit il Financial Times torna a occuparsi della crisi italiana in un editoriale dal titolo "Le onde che sciabordano alla porta di Roma". Pur riconoscendo che l'Italia è di nuovo al centro della tempesta in parte per ragioni che sfuggono al suo controllo, il quotidiano britannico rimprovera al governo Monti di avere perso lo slancio riformista, lo mette in guardia dal rischio di inerzia e lo sprona a riaffermare il suo impegno per le riforme per rassicurare, ancora una volta, gli investitori.
"Dopo mesi di relativa calma, la crisi dell'eurozona torna a sciabordare alla porta dell'Italia", scrive il Ft, facendo notare che i rendimenti sui titoli decennali restano caparbiamente sopra la soglia del 6% e che la Borsa di Milano è crollata a nuovi minimi.
"Se Roma è ancora una volta al centro della tempesta, in parte è per ragioni che vanno al di là del suo controllo. Il piano per salvare il settore bancario della Spagna non è riuscito a convincere gli investitori. E mentre l'Italia non è sulla stessa barca della Spagna, avendo evitato una bolla immobiliare che schiaccia le banche, la psicologia del mercato è che l'Italia è sempre stata destinata a essere il prossimo bersaglio".

Detto questo, questa ultima ondata di turbolenza - continua il Financial Times - ha colpito Roma in un momento in cui il governo "si sente vulnerabile". L'economia si contrae, la fiducia delle imprese è debole, il sostegno popolare per il governo sta calando e i tassi di consenso per Mario Monti sono molto al di sotto dei picchi dello scorso autunno.
In parte, ciò dipende dall'austerità. Ma, secondo il Ft, il governo ha un po' di colpa: "Lo spirito riformista mostrato nei primi 100 giorni si è andato esaurendo per un eccesso di cautela ministeriale, che ora minaccia di degenerare nell'inerzia completa. Tale è la parvenza di inazione che voci isolate nel mondo politico chiedono elezioni anticipate".
Tornare alle urne sarebbe "preferibile di un lungo periodo di deriva", ma per il quotidiano britannico ancora più preferibile sarebbe che il governo recuperasse il suo "zelo riformista". La spending review – puntualizza il Ft - potrebbe liberare risorse per tagliare le tasse sulle imprese e sul lavoro. E la legge anti-corruzione potrebbe essere accompagnata dalla riforma del lento sistema giudiziario, una vera "zavorra" per gli investimenti.

Ma per fare questo, i partiti che appoggiano il governo "devono smetterla di tirarla per le lunghe", esorta il quotidiano. E per quanto sia "comprensibile" che alcuni ministri possano avere ambizioni politiche più ampie, questi ministri secondo il Ft dovrebbero "o mettere queste ambizioni da parte o lasciare che il governo le persegua".
Quando i rendimenti sui titoli erano schizzati in alto, lo scorso autunno, "l'Italia è stata capace di trasformare le pressioni del mercato in stimolo per il cambiamento politico". Ora che gli investitori esprimono nuovi dubbi sul Paese, conclude l'editoriale, "è ora che Roma riaffermi il suo impegno per le riforme".

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