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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2012 alle ore 11:18.

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Gianluigi Buffon e Leonardo BonucciGianluigi Buffon e Leonardo Bonucci

«Io non avrei portato questi calciatori nella competizione». Giuseppe Narducci, l'ex pm di Napoli che curò l'inchiesta Calciopoli del 2006, intervenuto a "24 Mattino " su Radio 24 e online sul sito www.radio24.it, ha risposto così alla domanda se avrebbe portato Bonucci e Buffon agli Europei di calcio. «Io sono un integralista da questo punto di vista. Ovviamente la Nazionale doveva andare agli Europei - ha aggiunto Narducci, oggi assessore a Napoli - come successe nel luglio 2006 per i Mondiali. Ma allora, come in questo caso, era opportuno non portare nella competizione persone rimaste coinvolte. Il calcio non può ogni volta solo a parole predicare estremo rigore nei confronti di tutto e di tutti, proporsi di cambiare. Ci vuole coerenza tra i buoni propositi e i fatti. Questa coerenza non sempre c'è». Narducci ha anche rifiutato l'idea di un'amnistia per i reati accertati: «È una delle devastanti proposte ciclicamente avanzate - ha detto -. È accaduto dopo il calcioscommesse del 1980, fu una delle parole d'ordine nel 2006, ritorna adesso. È una parola d'ordine che si propone di non fare i conti con i mali del calcio, di non affrontarli e di cancellarli con un colpo di spugna».

Sulla Juventus l'ex pm ha commentato le dichiarazioni di alcuni dirigenti che dopo avere vinto lo scudetto quest'anno hanno detto di avere nel palmares trenta titoli, rivendicando anche i due revocati a seguito dell'inchiesta Calciopoli: «Credo si tratti di una provocazione - ha detto Narducci -. Comprendo i dirigenti di una società colpita sul piano sportivo ma le decisioni all'epoca furono giuste e a distanza di anni sono ancora più giuste. Il tentativo ricorrente di rovesciare la verità dei fatti emersa e contrastare le decisioni della giustizia sportiva e degli organi federali è una provocazione pericolosa». Narducci ha commentato anche le parole dell'ex consulente Telecom Tavaroli che ieri, in un altro processo, ha detto di avere spiato in passato Moggi per conto dell'Inter: «Non è storia nuova - ha detto Narducci -, l'ho ascoltata tante volti in diverse anni. Io ovviamente non conosco cosa ci sia nelle vicende di cui parla Tavaroli, posso dire che quello che può essere accaduto a Milano o altrove, in un periodo antecedente la nostra indagine, non ha nulla a che vedere con quello che storicamente è avvenuto nella nostra indagine».

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