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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2012 alle ore 10:42.

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Il mercato del lavoro nell'area euro continua a peggiorare, avverte la Banca centrale europea: «l'occupazione sta diminuendo costantemente e il tasso di disoccupazione ha raggiunto livelli storicamente elevati». E per i mesi a venire si prevedono ulteriori aggravamenti, avverte l'istituzione nel suo ultimo bollettino mensile, data la debolezza dell'economia e dell'attività delle imprese. «Le indagini qualitative indicano che la creazione di posti di lavoro si è probabilmente deteriorata ulteriormente nella prima metà del 2012 - si legge - riflettendo in parte la debole attività nell'area dell'euro».
Secondo la Bce «le condizioni dei mercati del lavoro dell'area sono ulteriormente peggiorate negli ultimi trimestri, a causa della debolezza dell'attività economica. L'occupazione sta diminuendo costantemente e il tasso di disoccupazione ha raggiunto livelli storicamente elevati, rispecchiando gli aggiustamenti in atto nel mercato del lavoro di diversi paesi».
Il tasso di disoccupazione ha continuato ad aumentare e si è collocato all'11% ad aprile, il livello più elevato registrato nella storia della serie, eccedendo il picco di fine 1996. «La lenta crescita dell'occupazione e le basse aspettative emerse delle indagini suggeriscono ulteriori incrementi nel breve termine».

Calano le attese sulla crescita dell'Italia
L'Italia, assieme all'Olanda, è tra i paesi dell'area euro dove sono maggiormente calate di recente le generali aspettative sulle prospettive di crescita economica nel lungo termine, rileva la Bce. E considerando l'intero periodo di analisi «a partire dal 1999», le aspettative di crescita a lungo termine «per l'Italia sono state inferiori alle media dell'area dell'euro, ma con una tendenza al ribasso». Per una crescita economica stabile è «di cruciale importanza proseguire gli sforzi per il ripristino di finanze pubbliche solide e il recupero di competitività», scrive la Bce secondo cui «andrebbe rafforzata la concorrenza» e reso flessibile l'adeguamento dei salari.

Proseguire nel risanamento dei conti
«Non esiste alcuna alternativa possibile al rigoroso risanamento dei conti pubblici», avverte la Banca centrale europea che mette in guardia i paesi dell'area euro da eventuali «attenuazioni degli sforzi» su questo versante. «Accrescerebbe l'incertezza nei mercati> finendo per frenare l'attività economica «in misura decisamente maggiore - dice la Bce nel suo bollettino mensile - rispetto alla prosecuzione degli sforzi». Sebbene i progressi nel risanamento dei conti «siano stati notevoli - concede la Bce - occorrono ulteriori sforzi per ripristinare la sostenibilità delle finanze pubbliche e la fiducia dei mercati».

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