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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2012 alle ore 06:37.

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La Borsa di Madrid chiude la seduta in rialzo dell'1,42% grazie al rally di Inditex (+11,6%), società di abbigliamento proprietaria del marchio "low cost" Zara, che ha festeggiato la trimestrale record (utili in crescita del 30% a 432 milioni e un fatturato 3,4 miliardi di euro). La performance da inizio anno è salita così a +19,15 per cento. La corsa del titolo ha mosso l'indice Ibex 35 perché la società, con 42,124 miliardi di euro di capitalizzazione, rappresenta ad oggi la terza società spagnola del listino dopo Santander e Telefonica. Ad oggi la Borsa la valuta molto più del colosso bancario Bbva e più del doppio rispetto a giganti industriali del calibro di Iberdrola o Endesa che fatturano due volte tanto. E anche del colosso petrolifero Repsol che capitalizza 14 miliardi pur facendo 63 miliardi di ricavi (oltre quattro volte Inditex).
Ieri tra i migliori titoli del listino di Madrid c'erano, oltre alle banche BBva (+1,28%) e Santander (+1,29%) anche Amadeus IT holding (+1,17%) e Grifols (+4,25%), due società che, insieme a Inditex, Tecnicas Reunidas e Iag, rappresentano delle "mosche bianche" alla Borsa di Madrid. Sono cioè le uniche che, nel martoriato indice spagnolo Ibex 35 (-22% da inizio anno), hanno mantenuto una performance positiva nonostante la crisi della Spagna e delle sue banche. Un terremoto borsistico che queste aziende di fatto non hanno sentito per una ragione: la forte internazionalizzazione del loro business.
Nel caso di Inditex, questo è dimostrato dai 5618 punti vendita in 84 paesi che l'azienda ha riportato nell'ultima trimestrale. Un discorso analogo si può fare per Grifols, azienda biomedicale con sede a Barcellona specializzata in emoderivati, vera e propria regina del listino grazie a un rally del 53 per cento da inizio anno. L'azienda infatti ha l'80% delle sue attività all'estero e la Spagna rappresenta appena il 9% del totale dei ricavi che invece si concentrano prevalentemente nel Nord America, mercato che da solo vale il 63% del fatturato dell'azienda. Il carattere internazionale emerge peraltro anche dall'azionariato che, stando alla banca dati S&P Capital IQ, è in mano per il 44% a soci americani (la parte del leone la fanno i fondi Capital Research and Management e Cerberus) mentre solo il 6% è riconducibile a soggetti spagnoli.
C'è poi Amadeus IT Holding, azienda di information tecnology specializzata nel settore dei trasporti e del turismo. In questo caso in mano spagnole c'è poco più dell'1% dell'azionariato che vede in primo piano le compagnie aeree Air France (7,7%), Lufthansa (7,6%) e Iag (7,5%) oltre al fondo sovrano di Singapore (5,1%). La società, che ha una capitalizzazione di 6,8 miliardi di euro, è sul secondo gradino del podio dei top performer da inizio anno con un rialzo del 22 per cento.
Anche in questo caso il segreto del successo è la forte presenza internazionale così come per Tecnicas Reunidas, società di forniture al settore oil e gas (+9,85%) e Iag (+1,25%). A differenza delle altre "mosche bianche" tuttavia la performance negli ultimi 12 mesi di queste due società è negativa per il 20 e 33% rispettivamente.
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