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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2012 alle ore 20:17.

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Ha sicuramente un approccio che piace a chi lavora nell'economia digitale il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo che parlando del decreto Digitalia, quello che dovrà dettare la linea dell'Agenda Digitale italiana e dovrà essere attuato dalla neonata Agenzia per l'Italia Digitale. Profumo spiega quale potrà essere il contributo della Pubblica amministrazione.

«Potrà essere un driver del cambiamento radicale del Paese, un cambiamento prima di tutto culturale a partire dalle scuole, non tanto tecnologico». In una intervista a 2024 il programma di tecnologia di Radio 24 condotto da Enrico Pagliarini, il Ministro Profumo ritiene necessario per attuare questo cambiamento, introdurre nuove figure professionali all'interno della Pa: statistici, matematici, fisici, ingegneri e un po' meno giuristi".

Un ruolo importante per digitalizzare il Paese e per accelerare questo cambiamento culturale lo avranno gli studenti che in Italia sono circa dieci milioni e possono essere i migliori ambasciatori nei confronti delle famiglie e più in generale degli adulti. Ancora non è chiaro se il decreto Digitalia potrà essere approvato nelle prossime settimane o slitterà dopo le vacanze estive ma certo è importante che anche nel governo si respiri questo cambiamento di cultura che parla di "open data" e di "riuso del software": due tra le tante azioni possibili per rendere più trasparente ed efficiente la macchina dello Stato.

L'intervista integrale al ministro Francesco Profumo

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