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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2012 alle ore 18:59.

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Passera evoca S. Francesco: «Il lavoro per il bene comune» (LaPresse)Passera evoca S. Francesco: «Il lavoro per il bene comune» (LaPresse)

Hanno creato l'economia di mercato almeno un paio di secoli prima dell'avvento del capitalismo e inventato le prime "banche" con i Monti di pietà, hanno sempre difeso il lavoro come una «grazia di Dio» in grado di valorizzare l'uomo. E ora da Assisi i francescani lanciano un messaggio forte all'Europa e all'Italia strette nella morsa della crisi: bisogna riportare l'«economia al servizio dell'uomo». Un messaggio, questo, condiviso dal ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, che è stato ospitato oggi a un convegno nel Sacro Convento di San Francesco («Un contributo francescano al superamento dell'attuale crisi economica») dove ha condiviso più tardi anche il pranzo con i frati nel refettorio.

Passera evoca il messaggio di San Francesco
Secondo Passera «la crisi non è stata un incidente», e se vogliamo evitare crisi future dobbiamo dare «una discontinuità forte». Una delle strade, per il ministro, è «rimettere l'economia al suo posto, all'interno dei suoi confini naturali». Ciò deve essere fatto «distinguendo il fine dagli strumenti» e per fare ciò Passera si richiama al pensiero di San Francesco che «non rifugge dall'economia ma la usa come strumento per arrivare al bene comune: bisogna ricreare meccanismi di mutualità, di solidarietà per fare il bene comune». Che oggi, secondo Passera, «è creare le condizioni perché si crei lavoro».

Il lavoro come strada per il bene comune
«Oggi la cosa principale per fare il bene comune a cui ci richiama San Francesco - spiega Passera a una platea fatta di politici mischiata ai frati - è ricreare le condizioni per creare lavoro perché il disagio che si è creato è amplissimo, che va molto oltre la statistica dei disoccupati, riguarda una parte rilevante della popolazione europea ed italiana». Come? «Lo strumento - ricorda il ministro - è la crescita sostenuta e sostenibile che tenga conto degli errori del passato».

Tornare ai maestri e testimoni di umanità
Per il custode del Sacro Convento di Assisisi, padre Giuseppe Piemontese che ha aperto il convegno ad Assisi va redatto e vissuto un «nuovo dizionario, ricco di lemmi antichi e sempre nuovi, quali risposte alla crisi attuale: Uomo, Fraternità, Povertà, Mestieri, Lavoro, Fedeltà, Devozione e Preghiera, Onestà, Sobrietà, Bene comune, Solidarietà, Sussidiarietà, Letizia». Secondo il custode «nell'attuale momento di crisi, che ha il punto più evidente nello sbandamento dell'economia mondiale, occorre fare ricorso non solo a risposte tecniche, proposte da Nobel dell'economia, ma anche a maestri e testimoni di umanità, che propongono una filosofia e una prospettiva di stampo francescano».

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