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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2012 alle ore 13:41.

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ATENE - Il sogno proibito dei greci? Buttare fuori da euro 2012 l'odiata Germania di Angela Merkel nella partita in programma venerdì agli europei di calcio: i greci, stanchi di essere sempre sull'orlo dell'uscita dall'euro vogliono, per una volta, ribaltare i ruoli e buttare fuori dall'euro-competizione il cancelliere Merkel.

Come nuovi paladini di tutti i Paesi mediterranei sognano la rivincita dalle pesanti umiliazioni subìte negli ultimi tre anni di crisi economica e parlano solo di questo possibile riscatto come un momento di catarsi nazionale.

Che ne pensa di Samaras? Chiedo al gremitissimo bar centrale di Kolonnaki, quartiere centrale di Atene, un tempo ambito e ora abbandonato dai benestanti a favore di nuovi quartieri più esclusivi e sicuri a nord della capitale. «Poteva giocare meglio», rispondono in coro tre avventori parlando ovviamente dell'omonimo giocatore della nazionale che ha battuto a sorpresa sabato i baldanzosi russi di Vladimir Putin rispedendoli a casa. Del leader incaricato di formare il Governo, che forse sarà varato già stasera, preferiscono non parlare, visto che di tutto quello che hanno promesso i politici negli ultimi quaranta anni dall'uscita dalla dittatura dei colonnelli nel 1974, non è rimasto che il ricordo nei polverosi manifesti elettorali. Programmi e promesse validi fino al giorno prima delle elezioni, poi dimenticati e messi nel cassetto a favore di politiche clientelari, spese pubbliche senza controllo e favori a interessi consolidati. Tutto il contrario di ciò che l'Europa dell'"economia sociale di mercato" significava nelle intenzioni dei padri fondatori.

La crisi economica greca ora ha spazzato via tutto quel mondo, rimasto in piedi solo come diga ideologica contro il populismo di Alexis Tsipras, il leader della sinistra radicale, Syriza, che nel voto di domenica è arrivato a un soffio dal diventare primo partito di Grecia con il 26,89% dei voti contro quelli di Neo Dimokratia al 29,66 per cento. Ma intanto la crisi morde: mille farmacie dell'Attica rischiano la chiusura perché il Governo deve pagare crediti arretrati per 600 milioni di euro e i farmacisti non danno più le medicine se non previo pagamento diretto. Un fatto che ha fatto crollare i consumi.

Il Pil ellenico che in tre anni si è ridotto del 20% non lascia margini di manovra e il gigante della grande distribuzione Carrefour ha deciso di lasciare il mercato greco perché teme che la classe media si riduca fino a diventare poco redditizia, mentre il Credit Agricole sta pensando di fare le valigie dopo aver perso sei miliardi di euro nella campagna di Grecia.
Il Governo ha solo 2 miliardi di euro in cassa, un'evasione fiscale record pari al 20% del Pil di cui però Samaras (il premier incaricato) non ha fatto cenno nella campagna elettorale, anzi ha proposto di dare la Cig ai negozianti che hanno chiuso i battenti, un'economia al quinto anno di recessione, 150mila fallimenti di piccole e medie imprese, disoccupazione al 22% e soprattutto deve trovare altri 11 miliardi di tagli alla spesa pubblica entro luglio a meno che riesca a convincere i suoi creditori internazionali, la cosiddetta Troika, che la medicina di austerità sta uccidendo il malato e ottenere al vertice della Ue del 28-29 giugno un ammorbidimento del memorandum, l'intesa che in cambio di 130 miliardi di euro prevede riforme strutturali, taglio del deficit pubblico e ritorno all'avanzo primario nel 2015.

Le file alla mensa comunale per i poveri di Via Epidauro ad Atene si allungano oggi giorno di più di greci che nascondono il viso per la vergogna sociale di essere lì con gli immigrati clandestini, mentre come nei Paesi del Terzo mondo per trovare un posto all'esclusivo stabilimento balneare di Astir Beach, a sud di Atene dopo Glifada, bisogna far la fila con un biglietto di ingresso che la domenica arriva a 25 euro a persona! Contraddizioni sociali che pensavamo relegate ai libri di storia in Europa e che invece in Grecia sono tornate di attualità come la vendita di un libro di ricette da tempo di guerra per risparmiare sulla spesa.

Per tutti questi motivi venerdì i greci si raccoglieranno tutti e undici milioni in spazi comuni per vedere insieme la partita contro la Germania sui maxi-schermi: come sta avvenendo ad esempio nel centro municipale ricreativo per le famiglie a Neo Pshichico, il quartiere dove vive il commissario Charitos, il Montalbano greco, il personaggio creato da Petros Markaris, in attesa di una rivincita sul campo contro la Germania che faccia dimenticare le miserie della vita quotidiana in Grecia e dimenticare per un giorno la triste condizione di un paese fallito in cerca di uno statista che finalmente li conduca fuori dai contrapposti populismi e dalla maggiore crisi mondiale dagli anni '30.

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