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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2012 alle ore 06:38.

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I prestiti in sofferenza delle banche spagnole hanno fatto segnare ad aprile un nuovo massimo storico: i crediti ritenuti inesigibili hanno raggiunto l'8,72% dei prestiti concessi, contro l'8,37% di marzo e l'8,15% di febbraio. Secondo i dati del Banco de Espana, l'aumento del mese di aprile vale 4,77 miliardi di euro. Dopo un anno di continui aumenti le sofferenze nei bilanci degli istituti di credito iberici valgono ora 152,74 miliardi di euro, un livello mai raggiunto dal 1994, prima della nascita della moneta unica. Per altro, il volume di prestiti concessi da parte delle banche è sceso in modo marcato in aprile del 3,47%, pari a 17,5 miliardi di euro, rispetto allo stesso mese dell'anno passato.
Una settimana dopo, il piano di salvataggio da 100 miliardi di euro per le banche spagnole, concordato da Madrid all'Eurogruppo, questi dati confermano che una parte significativa del settore finanziario – le casse di risparmio e le loro derivazioni – è incapace di far fronte con le proprie risorse al crollo dell'immobiliare che ha fatto seguito a dieci anni di espansione speculativa del real estate. Il piano di salvataggio accettato dal Governo non sembra aver risolto i problemi del sistema finanziario: «È allucinante, stiamo parlando di 100 miliardi e il mercato reagisce in modo negativo», ha detto ieri il presidente della Banca mondiale Robert Zoellick aggiungendo che «la gestione dell'operazione non è stata delle migliori, è stata sprecata un'opportunità».
Nonostante quattro riforme del sistema finanziario realizzate dal Governo socialista di José Luis Zapatero e da quello di Mariano Rajoy, tutte rivolte al rafforzamento e alle fusioni, le banche spagnole hanno bisogno di altri 60-80 miliardi di euro poter così far fronte alle perdite future collegate al continuo deteriorarsi dei valori immobiliari: sono stime già diffuse dal Fondo monetario internazionale che trovano conferma nei report commissionati dal Governo conservatore a due società indipendenti per conoscere la reale situazione degli istituti di credito. Secondo gli esperti le sofferenze aumenteranno ancora fino ad arrivare almeno al 9% dei prestiti complessivi.
luca.veronese@ilsole24ore.com
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