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Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2012 alle ore 18:57.
L'ultima modifica è del 20 giugno 2012 alle ore 18:41.

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«Non è una bestemmia» se l'Italia uscisse dall'euro per tornare a una sua moneta nel caso in cui la Bce non diventasse una banca garante del debito pubblico europeo a causa delle posizioni della Germania.

Lo afferma l'ex premier Silvio Berlusconi che insiste sulla eventualità che i vari Stati dell'Eurozona possano ipotizzare una uscita dall'euro e «un ritorno alle proprie monete nazionali. Certo non sarebbe auspicabile, ma ci sarebbero - assicura - anche dei vantaggi».

Berlusconi spiega: «auspichiamo che il presidente del Consiglio Mario Monti sappia» al prossimo vertice europeo di fine mese «far valere la nostra solidità e la nostra forza economica e al tavolo faccia pressione affinché la Germania ammorbidisca le sue posizioni».

L'Italia perde ricchezza con ritorno alla lira? Non capisco
«Cosa succede - si chiede l'ex premier - se l'Italia, la Spagna o la Grecia dovessero tornare alla propria moneta? Non lo so. Può darsi che ci sia una perdita di ricchezza ma io non arrivo a capirlo». «L'80% delle famiglie italiane - prosegue il cavaliere alla presentazione di un libro di Gianstefano Frigerio - ha una propria casa di proprietà, e non credo che questa subisca una perdita di valore perchè stiamo parlando del mercato interno».

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