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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2012 alle ore 10:29.

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Ecco la versione di greco: è un brano di AristoteleEcco la versione di greco: è un brano di Aristotele

Non si deve dunque nutrire un infantile disgusto verso lo studio dei viventi più umili: in tutte le realtà naturali c'è qualcosa di meraviglioso. E come si dice che Eraclito parlò a quegli stranieri che volevano incontrarsi con lui, i quali poiché entrando videro che lui si scaldava presso il forno si fermarono (li esortò ad avvicinarsi facendosi coraggio: «anche qui (diceva) che c'erano dèi»), così anche bisogna affrontare senza disprezzare la ricerca su ognuno degli esseri viventi, poiché in tutti c'è qualcosa di naturale e di bello.

Non infatti il caso, ma una finalità è presente nelle opere della natura, e massimamente: a causa di questo fine è stabilito o è nata, ha preso il posto del bello.

Se poi qualcuno ritenesse indegna l'osservazione degli altri esseri viventi, nello stesso modo dovrebbe giudicare anche (quella) riguardo a lui stesso; non è possibile infatti vedere senza grande disgusto le cose da cui è costituito il genere umano, come sangue, carni, ossa, vene, e simili parti.

Ugualmente bisogna considerare che colui che discute riguardo a qualcuna delle parto o degli oggetti non si richiama l'attenzione sulla materia né si discute in funzione di essa, bensì della forma totale: come anche riguardo a una casa, ma non a mattoni, argilla e legname; e allo stesso modo - quando si tratta della natura - si parla di tutta l'essenza della cosa stessa, ma non di quelle parti che accade siano separate dalla loro sostanza.

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TAG: Sanità

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