Dr Motor non rileverà Termini Imerese. Verso un altro anno di cassa integrazione. La società smentisce

Il gruppo automobilistico molisano Dr Motor è fuori dai giochi per rilevare lo stabilimento automobilistico siciliano ex Fiat di Termini Imerese. Lo ha annunciato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, ai segretari generali delle sigle metalmeccaniche, Maurizio Landini della Fiom, Giuseppe Farina della Fim e Rocco Palombella della Uilm.

Adesso il ministero guidato da Corrado Passera «sta definendo un piano - ha spiegato Palombella a Radiocor - per riaprire la possibilità di far intervenire case di produzione automobilistica internazionali».

La società ha smentito «categoricamente le voci» che la vedono «fuori dall'operazione Termini Imerese». In una nota l'azienda ha spiegato: «Continuiamo a lavorare per la ricapitalizzazione. Chery e il gruppo turco Mermerler hanno formalmente manifestato interesse. Basta con le azioni di disturbo alle nostre trattative».

Secondo le fonti governative, invece, per trovare una soluzione alla vertenza Termini Imerese, il ministero per lo Sviluppo avvierà contatti con 17 case automobilistiche internazionali con l'obiettivo di verificare un eventuale interesse a rilevare la fabbrica che Fiat ha chiuso lo scorso dicembre.

Inoltre, entro la prima settimana di luglio, il Mise compirà con i sindacati una prima valutazione delle indicazioni che saranno state raccolte.
Il ministero ha inoltre informato i sindacati che per i lavoratori ex Fiat di Termini Imerese si va verso un secondo anno di cassa integrazione.

I dettagli della proroga degli ammortizzatori sociali saranno discussi in un incontro che si terrà domani al Mise con le organizzazioni sindacali.
«Il comprensorio è in gradissima sofferenza - ha commentato Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm di Palermo -. Speriamo che questa volta si imbocchi la strada giusta dopo il tempo perso con Dr Motor. Bisognerà adesso fornire una prospettiva solida ai lavoratori ex Fiat».

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