Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2012 alle ore 15:37.

My24

Chi taglia e chi no.
È giusto che in tempi di tagli ai bilanci le Regioni facciano attenzione a come spendono i soldi. Il treno, è vero, costa più dell'autobus per una serie di fattori: costo dell'infrastruttura, maggior costo del mezzo, necessità di due persone a bordo invece di una sola. È anche vero, come ha detto l'assessore Bonino, che diverse Regioni hanno tagliato i servizi ferroviari. Ce ne sono però altre, dalla Lombardia alla Toscana, che non lo hanno fatto (la Lombardia ha tagliato per lo più i servizi di bus). Una recente presentazione della Regione Piemonte mette in chiaro l'obiettivo fin dalla prima pagina: "Pagare il ferro solo con i fondi in arrivo dallo Stato". Anche qui una scelta ben diversa - per esempio - da quella della Lombardia (il cui governo è peraltro anch'esso di centro-destra, come quello piemontese). Nei giorni scorsi la Giunta Cota ha fatto una parziale marcia indietro, annunciando per dopo l'estate la messa a gara di un paio di linee tra quelle ora sospese; non sembra però muoversi in una logica di sistema, ma per tamponare le vivaci proteste delle collettività locali.

L'offerta ferroviaria
Cosa significa logica di sistema? Per quanto riguarda il treno, dire che una singola corsa trasporta in media pochi passeggeri, quindi va abolita, non ha senso; così come è sbagliato fare lo stesso ragionamento per un'intera linea. L'offerta ferroviaria è infatti composta da un insieme di corse su un insieme di linee; solo se sono cadenzate e in coincidenza tra di loro possono rendere l'offerta appetibile, massimizzare gli introiti da biglietti e ridurre quindi i sussidi a carico delle regioni. Lo riconoscono anche all'assessorato ai Trasporti della Regione, quando affermano a «La Stampa» di sperare che «il cadenzamento degli orari e il nuovo materiale rotabile possano portare a un aumento dei passeggeri».
Un esempio relativo proprio al Piemonte. Quando la giunta precedente di centro-sinistra intendeva mettere a gara i servizi ferroviari, aveva isolato i treni interregionali Torino-Milano in un lotto a sé, per il quale non era previsto (quasi) alcun sussidio: la linea, cioè, con un treno ogni ora si sostiene da sola; i dati forniti dall'attuale giunta lo confermano. Basta guardare i treni: hanno dieci carrozze e più, e sono sempre pieni. Questo non può avvenire (e non avviene neppure in Germania o Svizzera) su linee secondarie. Ma se in coincidenza con l'interregionale ci fossero treni cadenzati anche sulle linee secondarie, forse sarebbero meno vuoti, contribuirebbero anche a riempire di più i Torino-Milano (e svuoterebbero meno le casse della Regione).

Shopping24

Dai nostri archivi