Giovani e occupazione, come si accede al mondo del lavoro
di Alessandro Rota Porta27 giugno 2012
4. Partite Iva, battaglia contro quelle fasulle (art 1 – c 26)
(Corbis)
Per evitare che dietro una prestazione con partita Iva si celino rapporti di lavoro subordinato, la collaborazione deve rispettare alcune condizioni: avere una durata non superiore a 8 mesi; il fatturato conseguito nell'ambito del singolo rapporto di collaborazione non deve essere superiore all'80% dei corrispettivi complessivamente percepiti dal collaboratore, nell'arco dello stesso anno solare; il collaboratore non deve avere una postazione fissa presso una delle sedi del committente. Viceversa, la collaborazione non sarà considerata genuina e il rapporto verrà ricondotto alla forma delle co.co.co o a quella subordinata. Le uniche esimenti sono individuate nelle prestazioni di carattere altamente qualificato ovvero nelle ipotesi in cui il titolare di partita Iva consegua un reddito da lavoro autonomo non inferiore a 1,25 volte il minimale previsto per il versamento dei contributi previdenziali dei lavoratori autonomi (per il 2012 il limite sarebbe pari a € 18.663). Rimangono inoltre al riparo dalle modifiche le prestazioni effettuate dagli iscritti agli albi professionali, purché l'attività esercitata rientri tra quelle per le quali è necessaria l'iscrizione all'albo stesso.
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