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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2012 alle ore 07:01.
L'ultima modifica è del 03 aprile 2014 alle ore 22:33.
Signora Merkel, a che gioco stiamo giocando? Le sue inspiegabili rigidità ("Nessun debito comune finché vivo") alimentano i peggiori sospetti. Vuol, forse, cuocere l'euro a fuoco lento come sembra suggerire la copertina del rapporto di Roland Berger sulla Germania? Ci permettiamo di consigliarle una sua rapida lettura.
Scoprirà che l'immagine è solo una provocazione e che meno di una azienda tedesca su dieci ritiene che l'euro si possa rompere, le sue grandi imprese scommettono sull'Europa.
Mai l'Italia, che di colpe ne ha ma i suoi compiti li sta facendo, è citata come un problema. L'Europa non ha bisogno di nuovi diktat ma di leader che costruiscano una vera Unione politica. Il dividendo della storia vale di più (molto di più) di qualsivoglia calcolo elettorale. Giocare con l'euro oggi è un po' come scherzare con il fuoco. Si rischia di rimanere scottati.
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