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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2012 alle ore 12:18.

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Il sindaco di Milano, Giuliano PisapiaIl sindaco di Milano, Giuliano Pisapia

Approvazione notturna a Milano delle aliquote Imu. Dopo 12 ore di confronto, l'Aula di Palazzo Marino ha licenziato il regolamento dell'imposta con 17 voti favorevoli, 4 contrari e nessun astenuto. Il Consiglio ha modificato la proposta di delibera di Giunta commisurando le aliquote Imu in base alla classificazione e al prestigio degli immobili, prevedendo sgravi per le abitazioni popolari, i negozi e gli artigiani e le seconde case locate, a fronte di aumenti per gli immobili di lusso.

Un orientamento che era stato espresso già nei scorsi giorni dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che aveva reso nota l'intenzione di tutelare le fasce più deboli della popolazione e le attività commerciali. È stato individuato così uno sgravio di 28,5 milioni di euro sull'intero gettito precedentemente previsto: in particolare 15 milioni di riduzione a favore dei negozi e laboratori, 2,5 milioni di euro per le abitazioni popolari, 13 per gli immobili dati in affitto e 400 mila euro per le imprese start-up. Sono invece aumentati di 2,5 milioni di euro le imposte a carico degli immobili di lusso.

L'aliquota per la prima casa, dunque, sarà diversificata: per gli immobili classificati in categoria A4 e A5 (abitazioni popolari e ultra popolari), l'aliquota sarà pari allo 0,36%; le abitazioni A2, A3, A6, A7 saranno sottoposte allo 0,4%, mentre per quelle A1, A8, A9 (abitazioni signorili, palazzi di pregio artistico, ville e castelli), l'aliquotà salirà di 0,6%. Rimane inalterata l'imposta a 1,06% per le seconde case non locate, mentre quelle comprese nelle categorie da A1 a A9 locate con contratto registrato é prevista una aliquota agevolata di 0,96%. Per gli immobili strumentali posseduti o locati a società start up (registrati dal 30 giugno 2010) l'aliquota Imu é fissata a 0,76%.

Riviste anche le aliquote riferite agli immobili strumentali utilizzati a fini commerciali e classificati come C1 che passano da 1.06% a 0,87% così anche per la categoria C3 (laboratori per arti e mestieri) posseduti o utilizzati da artigiani. Modifiche anche per gli immobili non adibiti ad uso abitativo, commerciale né a scopo di lucro che rientrano nella categoria B (collegi, case di cura, ospedali, biblioteche, circoli) per i quali l'aliquota é fissata a 0,88%. Per i fabbricati rurali strumentali, l'aliquota é dello 0,2%, la minima prevista dalla normativa, considerata la particolare natura di tali immobili.

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