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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2012 alle ore 17:39.

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«Work isn't a right; it has to be earned, including through sacrifice». Sui social network si scompone la frase dell'intervista concessa dal ministro Fornero al Wall Street Journal: il trending topic su twitter è meno spiritoso del solito, semplicemente #Wsj, iniziali del quotidiano americano che oggi mette in prima pagina la donna della riforma del lavoro in Italia. Il problema sarebbe, rileva @gmariniello82, che il ministro è stato tradotto male.

Se Fornero si fosse limitata alla frase «We're trying to protect individuals not their jobs» non avremmo forse avuto la polemica di giornata. È il virgolettato dopo a far passare un brutto pomeriggio all'ufficio comunicazione (forse da ribattezzare ufficio precisazione) del ministro: «Work is not a right» cioè il lavoro, che fonda la Repubblica italiana all'articolo 1 della Costituzione, non è un diritto (come invece specifica l'articolo 4 della Carta). Una frase netta in italiano che non lascia scampo in inglese. Forse un caso di significato perduto e/o distorto con la traduzione: ma il ministro deve precisare, le ironie su twitter e gli improperi sulla pagina Facebook non ufficiale di Fornero riempiono i social network.

Si osserva poi che la professoressa Fornero non è stata infilzata dall'inglese ma dal fatto che sì è affezionata alle sue frasi, tara tipica dei personaggi pubblici. «Sono 3 volte che #Fornero inciampa sulla stessa frase e poi deve precisare. Certi professori sono bravi a insegnare ma scarsi a imparare» twitta Andrea Sarubbi, deputato Pd che si definisce metà uomo e metà tweet e forse anche per questo ha quasi 17mila follower. @Comeprincipe mischia i piani della polemica e dei polemisti: «Il Ministro Fornero non si è ancora accorto che l'unico lavoro in Italia in questo momento è discuterne».

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