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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2012 alle ore 18:20.
Un'altra missione da "commesso viaggiatore" per il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, che in due settimane ha effettuato tre visite improntate alla stipula di accordi di cooperazione militare e industriale con Giappone, Filippine e Brasile. Poco pubblicizzati in Italia, forse per non irritare i movimenti pacifisti che contestano l'export di armi e tecnologia della difesa italiana, gli incontri di Di Paola puntano a stipulare nuovi contratti per l'industria italiana, impegnata anche a compensare con un robusto incremento dell'export il calo delle commesse interne dovuto ai tagli al bilancio della Difesa.
La visita a Brasilia, il 26 giugno, ha riaperto le trattative con un Paese da anni partner dell'Italia, impegnato in un massiccio programma di riarmo e ammodernamento e con il quale i rapporti commerciali nel settore militare si erano raffreddati durante il governo Berlusconi a causa della mancata estradizione di Cesare Battisti.
Pochi i dettagli resi noti circa i colloqui con il ministro della difesa brasiliano, Celso Amorim, al quale Di Paola ha offerto la disponibilità a sviluppare congiuntamente i progetti per costruire nei cantieri brasiliani la nuova flotta di superficie che rinnoverà i ranghi della Marina sudamericana già impegnata a realizzare un sottomarino nucleare.
Si tratta di cinque cacciatorpediniere/fregate lanciamissili da 6 mila tonnellate, altrettante corvette/pattugliatori da 1.800 tonnellate e una grande nave rifornitrice. Un programma denominato Prosuper (Programa de Obtenção de Meios de Superfície) valutabile molti miliardi di euro che non riguarda sol la realizzazione delle navi ma anche gli allestimenti, l'elettronica e gli armamenti. L'Italia propone una versione delle fregate FREMM, già in fase di realizzazione da Italia e Francia per le rispettive Marine, oltre a corvette e nave ausiliaria progettate da Fincantieri. La gara vede coinvolti anche francesi, tedeschi, britannici, spagnoli e sudcoreani intenti a offrire trasferimenti di tecnologia e lavoro all'industria brasiliana in cambio delle commesse come richiesto esplicitamente dal ministro Amorim.
Nei colloqui si è parlato anche di cooperazione nel settore aeronautico dove il Brasile sta potenziando le sue capacità con aerei tanker e nuovi caccia (forse i francesi Rafale). Italiani e brasiliani svilupparono insieme negli anni '80 il cacciabombardiere leggero AMX del quale 43 esemplari sono in fase di aggiornamento in Brasile presso gli stabilimenti Embraer .
Da quanto è emerso il Brasile è interessato al supporto logistico del velivolo da attacco e forse potrebbe essere interessato ad acquisire una parte degli AMX non rimodernati già radiati dal servizio in Italia (e utilizzabili per il recupero dei pezzi di ricambio) o quelli aggiornati che verranno sostituiti nei prossimi anni dagli F-35.
Margini di sviluppo nella cooperazione militare non mancano neppure nel settore terrestre dove nel 2009 l'esercito brasiliano ha firmato un contratto con Iveco da 2,5 miliardi di euro per la realizzazione di una nuova flotta di veicoli blindati anfibi 6x6 Guaranì prodotti in uno stabilimento brasiliano in oltre 2 mila esemplari il primo dei quali è stato consegnato da poche settimane.
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