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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2012 alle ore 08:13.

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ROMA
Il Parlamento lancia un ultimatum a governo sul taglio dei 674 uffici dei giudici di pace, per evitare la bocciatura "politica" della riforma. Gli chiede di fermarsi, accusandolo di aver travalicato i paletti della delega o di non averli rispettati. Propone al ministro della Giustizia Paola Severino di ritirare il decreto e di riconsiderare i tagli insieme a quelli dei "Tribunalini" e delle Sezioni distaccate, che il governo si accinge peraltro a varare lunedì e che - se saranno confermate le proposte ministeriali - farebbe risparmiare allo Stato, complessivamente, 76 milioni di euro.
L'ultimatum è contenuto nella bozza di parere che la commissione Giustizia della Camera avrebbe dovuto votare entro oggi se non avesse ottenuto (per la seconda volta) una proroga. Il voto è slittato al 10 luglio, in attesa che il ministro risponda alle critiche e, soprattutto, dica se è disposta ad accettare le «condizioni» poste dalla commissione per formulare un parere favorevole. Prima fra tutte, che «le deleghe relative agli uffici del giudice di pace e agli uffici giudiziari siano attuate congiuntamente, onde poter verificare la permanenza diffusa nei territori di un presidio di giustizia di prossimità». Il che significa azzerare il lavoro sui giudici di pace, ritirare il decreto e farlo confluire (modificato) in quello sui "Tribunalini". Che - ha riferito in commissione il sottosegretario Salvatore Mazzamuto - il ministro intende presentare lunedì al Consiglio dei ministri. La fibrillazione politica per questo secondo passaggio della riforma della geografia giudiziaria è altissima, soprattutto se il governo dovesse confermate le proposte ministeriali (anticipate dal Sole 24 ore del 10 giugno) e cioè il taglio di 33 Tribunalini e di 37 Procurine nonché l'eliminazione di tutte le 220 sezioni distaccate: una proposta minimalista rispetto ai tagli ipotizzati inizialmente (57 Tribunalini o 37), ma che ha scatenato resistenze e proteste (alcune ragionevoli, altre meno), politicamente molto insidiose. Non a caso, nessun governo ha mai messo le mani sulla riorganizzazione della geografia giudiziaria, pur considerandola essenziale per recuperare efficienza. E così ora tocca a Monti e alla Severino assumersi la responsabilità dei tagli e definirne il perimetro. Un'ulteriore riduzione è probabile, anche se il governo non può permettersi una riforma di facciata.
Trattandosi di una delega, la voce del Parlamento non è vincolante ma ha comunque una «valenza politica» nei rapporti con il governo, com'è stato sottolineato in commissione da Enrico Costa (Pdl) relatore del parere insieme a Mario Cavallaro (Pd). Ecco perché, nonostante l'unanime stroncatura, il Pd preferirebbe approvare un parere «favorevole ma condizionato», mentre il Pdl propende per un parere contrario. Questione di forma, più che di sostanza. Che resta, appunto, una stroncatura. La commissione critica il governo per aver deciso di separare (con due decreti) il taglio dei giudici di pace da quello dei Tribunalini, visto che la delega è unica; gli contesta, fra l'altro, di aver usato arbitrariamente il criterio dei 100mila abitanti per decidere quali uffici sopprimere (salvo deroghe, in alcuni casi) e di non aver tenuto conto adeguatamente del criterio dell'estensione territoriale. Di qui l'invito-ultimatum a fare marcia indietro e a ricevere «chiarimenti» prima del voto. Mazzamuto lo ha riferito alla Severino - che era negli Usa - e poi ha fatto sapere che il ministro era d'accordo sulla proroga al 10 luglio e che lunedì porterà a Palazzo Chigi il decreto sui Tribunalini.
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I NUMERI

674
Giudici di pace in meno
Il taglio dei giudici di pace contenuto nel decreto del Governo all'esame della commissione Giustizia della Camera è la prima parte dell'attuazione alla legge delega sulla riforma della geografia giudiziaria
33
I «tribunalini» da abolire
Il Guardasigilli Paola Severino presenterà al prossimo Consiglio dei ministri la proposta del ministero della Giustizia sulla riduzione dei Tribunalini, secondo passaggio della nuova "geografia": il piano elaborato dal suo ministero prevede la cancellazione di 33 piccoli tribunali, 37 Procure e 220 sezioni distaccate
76
Milioni di risparmi
L'intervento su tribunalini e sezioni distaccate assicurerebbe risparmi per 76 milioni di euro

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