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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2012 alle ore 22:22.

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Sul restauro del Colosseo il Tar Lazio dà ragione al ministero (Marka)Sul restauro del Colosseo il Tar Lazio dà ragione al ministero (Marka)

Il primo round della battaglia giudiziaria sulla sponsorizzazione del restauro del Colosseo se lo aggiudica il ministero dei Beni culturali e, dunque, Diego Della Valle, che ha finanziato l’operazione di lifting dell’Anfiteatro Flavio con 25 milioni di euro. I giudici della prima sezione del Tar Lazio hanno, infatti, ritenuto inammissibile il ricorso presentato dal Codacons, che contestava sia le procedure di affidamento della sponsorizzazione, avvenuta con trattativa privata dopo una gara pubblica andata praticamente a vuoto, sia l’incongruità tra l’ammontare delle risorse messe a disposizione dall’imprenditore marchigiano e lo sfruttamento commerciale dell’operazione da parte di Tod’s.

Le motivazioni
Il Tar, però, non ha neanche affrontato le lamentele del Codacons, proprio perché, rifacendosi anche a precedenti giurisprudenziali, ha ritenuto che l’associazione di consumatori in questo caso non avesse titolo per presentare ricorso. Secondo i giudici, infatti, «nessun pregiudizio – si legge nella decisione 6028/2012 depositata oggi – si dimostra ravvisabile con riferimento alle catogorie di utenti e consumatori» dalla eventuale irregolare sponsorizzazione del restauro del Colosseo, quanto piuttosto un (sempre eventuale) danno alle finanze pubbliche. Che sarebbe, appunto, tutto da dimostrare.
In altre parole, la legittimazione del Codacons (così come delle altre associazioni di consumatori) a presentarsi davanti ai giudici non è così ampia da poter «estendersi sino a ricomprendere qualsiasi attività di tipo pubblicistico che si rifletta economicamente, in modo diretto o indiretto, sui cittadini, dovendo al contrario essere commisurata a quegli atti che siano idonei a interferire con specificità e immediatezza sulla posizione dei consumatori e degli utenti».

Le reazioni
Soddisfatto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha parlato di grande vittoria di Roma, auspicando che ora si possa dare il via libera ai cantieri per il restauro. Il Codacons, tuttavia, non si dà per vinto e annuncia appello al Consiglio di Stato.

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