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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2012 alle ore 18:37.

«Della Ferrari te ne occuperai tu». Sergio Pininfarina è un ingegnere poco più che venticinquenne quando suo padre Battista gli annuncia che il neo-sodalizio tra la loro azienda ed Enzo Ferrari lo vedrà attore protagonista. Conquistarsi la stima di personaggi di quel calibro, e a quell'epoca - i primi anni Cinquanta - non è impresa facile, ma il giovane Sergio è dotato di una passione per il proprio mestiere e di un senso di responsabilità che non lo abbandoneranno mai. Diventa l'uomo di collegamento tra due grandi maestri dell'automobile e della loro volontà di coniugare velocità e bellezza.
La fiducia di Battista Pininfarina nelle capacità di tecnico e di imprenditore del figlio si dimostra ben riposta. Nel 1960 Sergio diventa direttore generale dell'azienda, l'anno dopo amministratore delegato e nel 1966, alla scomparsa del padre, ne diviene presidente. Sarà sotto la guida di Sergio Pininfarina (coadiuvato dal cognato Renzo Carli, quasi un secondo figlio per Battista) che l'azienda assumerà una dimensione sempre più industriale ed internazionale, con un prestigio in crescita costante.
Il 1966 è davvero un anno chiave per la storia della Pininfarina e di Sergio. Al momento del passaggio del testimone, dalle linee di produzione escono già la Giulietta Spider e la spider Fiat (versioni 1200 e 1500) e vengono avviate le produzioni delle carrozzerie dell'Alfa Romeo Duetto e Fiat 124 Sport Spider. Costruite in centinaia di migliaia di unità, sanciscono la dimensione di costruttore della Pininfarina, ed anche per questo che si decide di distinguere le attività di progettazione creando il dipartimento Studi e Ricerche. Ed è ancora nel 1966 che viene presa la decisione di realizzare la Galleria del Vento, inaugurata poi nel 1972, dimostrando grande lungimiranza imprenditoriale e tecnologica: con la crisi petrolifera degli anni Settanta si rivelerà uno strumento indispensabile per la progettazione automobilistica, distinguendo Pininfarina da tutti gli altri carrozzieri in fatto di consulenza per l'aerodinamica.
A distinguere nel mondo Pininfarina sono però innanzitutto le sue creazioni. Nel 1965 al salone di Parigi debutta la Dino Speciale, prototipo Ferrari realizzato interamente sotto la guida di Sergio, un concetto innovativo di sportiva a motore centrale che reinterpreta le proporzioni classiche. Abitacolo contenuto, cofano basso e parafanghi con archi che sporgono oltre la linea di cintura: nasce così un nuovo vocabolario stilistico che influirà su Ferrari mitiche come la Dino 246, la GTB e la Testarossa, mentre sul fronte della ricerca avanzata offre lo spunto per la Modulo PF512S del 1969, famosa anche per il suo ruolo nel film "2001 Odissea nello Spazio" di Stanley Kubrick.
Gli anni Settanta e Ottanta sono più austeri per il mondo dell'auto, ma la Pininfarina non smette di applicare i suo canoni di bellezza: semplicità, anzitutto, e poi armonia tra i volumi e le proporzioni, che si tratti di una nuova Ferrari o di una piccola di grande successo come la Peugeot 205 (1983). O ancora, negli anni seguenti, la Ferrari 456 GT e la Peugeot 406 Coupé. Grande eleganza cui non manca mai una certa sobrietà, tratto distintivo anche del carattere dello stesso Sergio Pininfarina.
Nei decenni successivi prosegue, come sempre anche la ricerca avanzata. Le tre vetture del progetto Ethos realizzate tra il 1992 e il 1995 incarnano con vent'anni di anticipo i temi dell'auto di oggi: materiali leggeri, bassi consumi, efficienza aerodinamica, propulsione alternativa ed elettrica, ingombri contenuti.
Ma che si tratti di progetti di serie o di ricerca, non si perde mai la grande passione per l'automobile, cui Sergio Pininfarina riesce comunque ad affiancare un impegno pubblico di rilievo: docente universitario, deputato al Parlamento Europeo, Presidente dell'Unione Industriale di Torino e poi della Confindustria (1988-1992), per citare solo alcune dei suoi numerosissimi incarichi, sino alla nomina a senatore a vita nel 2005. Un anno dopo diventa Presidente onorario della Pininfarina, lasciando la presidenza al figlio Andrea, già amministratore delegato dal 2001. La salute di Sergio, intanto, inizia a declinare e a ciò si aggiunge il lutto per la scomparsa improvvisa di Andrea, vittima nell'agosto 2008 di un incidente stradale ad appena 51 anni, in un periodo di grande difficoltà per l'azienda dopo una serie di investimenti non riusciti nel settore produttivo. Nel novembre scorso Sergio Pininfarina si dimette dal Consiglio di Amministrazione della Ferrari S.p.A., di cui era membro dal 1969, per "ragioni personali". Ora il testimone è definitivamente nelle mani del figlio Paolo Pininfarina, già presidente dal 2008.
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