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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2012 alle ore 15:45.

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È finita in un bagno di sangue, oggi a Karlsruhe - nel Sudovest della Germania - un'esecuzione di sgombero che ha tenuto col fiato sospeso milioni di tedeschi. Un inquilino ha reagito facendo fuoco contro chi si era recato nel suo appartamento per eseguire lo sfratto, prendendo in ostaggio diverse persone: quindi l'uomo ha ucciso quattro ostaggi e poi si è suicidato.

Secondo la stampa tedesca, tra i morti c'è anche l'ufficiale giudiziario incaricato dello sfratto, oltre al fabbro che era stato chiamato per forzare la porta di ingresso dell'appartamento. Non si hanno informazioni, per ora, su una terza persona che si trovava sul posto.

Nel quartiere Nordstadt, in un edificio residenziale in Kanalweg, al civico 115, per ore gli agenti di un commando speciale di polizia hanno cercato di stabilire un contatto con il sequestratore, del quale le forze dell'ordine non hanno reso nota l'identità.

L'uomo si era barricato nell'abitazione nel sottotetto, che secondo alcune fonti potrebbe essere di proprietà della compagna. Un testimone aveva riferito che l'inquilino è «violento», «in possesso di armi pesanti», e secondo alcune fonti detenute legalmente per andare a caccia.

«La sparatoria - ha detto Joerg Schoefer, funzionario della polizia locale, raccontando la dinamica dell'accaduto all'Ansa - è avvenuta quando un ufficiale giudiziario ha tentato stamattina intorno alle 9 di eseguire un'ordinanza di sfratto, mandando via un inquilino che non pagava». «L'uomo, a quel punto ha reagito sparando con un'arma da fuoco diversi colpi e prendendo in ostaggio le persone giunte sul posto per lo sgombero», ha aggiunto.

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